mercoledì, Maggio 8, 2024

LADISPOLI, PIAZZA GRANDE: M5S ANNUNCIA NUOVE INIZIATIVE PER BLOCCARE LA COLATA DI CEMENTO

L’iter di questo piano è costellato da giganteschi conflitti di interesse e gravissime commistioni tra politica e imprenditoria locale. Tale speculazione è stata presentata dalla sorella di Piero Ruscito, politico e immobiliarista eletto nel 2012 nell’opposizione di centro-destra, passato “stranamente” ad appoggiare l’Amministrazione Paliotta e ora capolista di una lista a sostegno del candidato sindaco del PD Pierini, anche lui immobiliarista. La proponente il progetto è anche zia dell’attuale consigliere di Forza Italia Stefano Penge e di Marco Penge, fratello di Stefano e candidato consigliere alle prossime elezioni sempre con Pierini e, per non finire, madre di un membro del CdA di Ala Servizi e amministratore della Vistamar, società che ha costruito l’ecomostro alle spalle della caserma della GdF. Nella vicenda spiccava anche un altro enorme conflitto di interessi, quello dell’assessore Trani, anche lui, ovviamente, di nuovo in corsa come candidato consigliere capolista in appoggio a Pierini. Trani figurava, nella vicenda, in triplice veste: assessore componente della Giunta comunale che ha approvato la cementificazione e consulente di entrambi i privati impegnati nella compravendita. La società Piazza Grande risultava addirittura avere sede in un appartamento di proprietà dell’Assessore.
La vicenda aveva da subito mostrato evidenti illegittimità, fin dalla compravendita del terreno, che il sindaco Paliotta affermava valere milioni di euro, ma valutato da un perito solo 108 mila euro e venduto per 250 mila.
Il progetto fu approvato definitivamente in Consiglio Comunale senza alcun voto contrario dell’opposizione, che decise di astenersi, avallando così la speculazione.
Solo dopo l’approvazione, l’Amministrazione, in seguito alle numerose manifestazioni di protesta organizzate dal M5S, ma anche da associazioni di Ladispoli, e al montante malcontento popolare, fu costretta a indire una consultazione cittadina. Il risultato fu un netto NO al progetto; esito poi disconosciuto e ignorato dal Sindaco e dalla sua maggioranza che si sono quindi presi gioco dei propri concittadini.
A seguito di tali gravissimi fatti, il M5S è stato costretto a intraprendere le vie legali presentando 3 ricorsi al TAR.
A conferma di quanto abbiamo sempre sostenuto, la Procura di Civitavecchia ha aperto un’inchiesta sul caso e, recentemente, ha iniziato ad ascoltare gli indagati, tra cui figurerebbero il sindaco Paliotta, l’assessore Trani, i consiglieri Penge e Ruscito, oltre a tecnici comunali e imprenditori locali.
Proprio oggi annunciamo che, attraverso i nostri avvocati, stiamo chiedendo la discussione del ricorso al TAR e inoltrando richiesta di sospensiva in via cautelativa, visto che il Comune a febbraio ha concesso il permesso di costruire.
Ma, a questo, dobbiamo aggiungere una ulteriore importante novità. Siamo infatti venuti in possesso di un atto pubblico risalente al 1992, proveniente dagli eredi dei Martini Marescotti, ex proprietari del terreno che metterebbe in luce l’illegittimità dell’usucapione con il quale la società sportiva US Ladispoli ha acquisito l’area. Tale documento attesta che il terreno in questione è occupato da decenni dal Comune di Ladispoli ad uso campo sportivo. Se il terreno era quindi occupato dal Comune, per diretta dichiarazione dei proprietari originari, come poteva il privato dichiararne il possesso ventennale per poterlo usucapire? Abbiamo provveduto, quindi, a inviare l’atto in questione alla Procura della Repubblica di Civitavecchia che sta già portando avanti l’inchiesta su Piazza Grande.
Al di là della gravissima vicenda in questione, speriamo che, presto, la nostra città possa tornare alla normalità, quella in cui la politica non è al servizio degli interessi di pochi, ma a tutela del proprio territorio e dei propri concittadini.

Redazione
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