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Tarquinia ballottaggio, Pietro Mencarini (65,67%) è il sindaco di Tarquinia

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Tarquinia – Pietro Mencarini è il nuovo sindaco di Tarquinia con una vittoria schiacciante sull’avversario Gianni Moscherini. Tarquinia ha scelto l’imprenditore nel settore delle energie (gas e caldaie a pellet), uomo vicino al mondo dell’associazionismo, anche come vice presidente dell’associazione Fratelli del Cristo Risorto, che ogni anno organizza la nota processione di Pasqua.
Chiusi i seggi alle 23 in punto. Partito lo spoglio delle schede con i cittadini che col fiato sospeso hanno atteso di conoscere il nome del nuovo sindaco di Tarquinia dopo una campagna elettorale al vetriolo. Alle prime 40 schede scrutinate avanti Mencarini con 35 preferenze e 5 per Gianni Moscherini. Alla sezione 1: 180 schede a favore di Mencarini e 40 a favore di Moscherini. Alla sezione 10 stesso andamento: 150 per Mencarini e 70 per Moscherini. Sezione 4: 388 Mencarini contro 175 Moscherini. La tendenza su 11 sezioni su 14 è di una vittoria schiacciante di Pietro Mencarini con circa il 65% delle preferenze contro il 35% di Gianni Moscherini.
Pochi minuti dopo l’una il dato conclusivo: 65,67% per Mencarini (5368) e 34,33% per Moscherini (2806) ben 2.562 voti di scarto.
Già pochi minuti dopo la mezzanotte Pietro Mencarini era arrivato ai seggi acclamato dalla folla.
Travolto da applausi e abbracci di sostenitori e cittadini ha conquistato il centro del piazzale ed ha stappato una bottiglia di spumante.
“Ringrazio i cittadini che mi hanno votato con grande senso di responsabilità – ha detto Mencarini – Ringrazio tutte le forze che ci hanno sostenuto”. Fuochi d’artificio e canti fino ad oltre l’una.
Hanno votato il 60,86% degli aventi diritto, pari a 8438 votanti.
Erano 13.865 i cittadini aventi diritto, di cui 6.725 maschi e 7.140 femmine. Lo scorso 11 giugno avevano votato il 72,51% degli aventi diritto, pari a 10.053 persone. I tarquiniesi in questo turno di ballottaggio dovevano scegliere tra Pietro Mencarini che nel primo turno aveva ottenuto il 26,61% delle preferenze, con il sostegno di tre liste (Rinnova, Idea Sviluppo e Città di Tarquinia Lista Mencarini) e Gianni Moscherini (19,36%) sostenuto da quattro liste (Il cantiere della nuova politica, Città di Tarquinia Capitale dell’Etruria, Rinascimento e Lavoro, commercio e turismo). Nessuno dei due candidati per questa seconda tornata aveva effettuato apparentamenti ufficiali.

All’età di cinquantotto anni, dopo tante esperienze vissute – è stato presidente della Banca della Tuscia, ed è tra i soci fondatori della Fondazione Etruria Mater, oltre che una figura molto vicina al mondo cattolico, con un incarico anche come presidente del consiglio di amministrazione dell’Istituto Diocesano Sostentamento Clero – Pietro Mencarini è pronto a vestire i panni da sindaco. Domattina ha già annunciato che si recherà in Comune.
La candidatura di Mencarini è nata con il sostegno di una lista civica già composta. Con Mencarini si sono però subito schierati gli esponenti di ‘’Rinnova’’, Idea sviluppo’’ e i vertici di Forza Italia con attestazioni di stima giunte sia dal consigliere comunale di Viterbo Giulio Marini sia dal coordinatore provinciale azzurro Dario Bacocco, oltre che il consigliere regionale Daniele Sabatini di Cuori Italiani. Marini, Sabatini e Bacocco si sono recati a Tarquinia ai seggi per complimentarsi personalmente con Mencarini per l’importante vittoria attesa da tutto il centrodestra viterbese. Presente a Tarquinia anche Gian Maria Santucci.
Con la vittoria di Mencarini entrano in maggioranza:
Manuel Catini 385 preferenze, Martina Tosoni 257, Federica Guiducci 137, Roberto Benedetti 106, Stefano Zacchini 94 della lista Rinnova; Pietro Serafini 242, Laura Sposetti 148 e Marco Bordi 103 della lista Idea Sviluppo; e Arrigo Bergonzini 120 e Alfonso Micozzi 78 della lista Città di Tarquinia lista Mencarini. Bisognerà poi vedere come sarà composta la giunta. Gli eventuali assessori lasceranno il posto da consiglieri ai successivi.
Sei i consiglieri di minoranza:
Ernesto Cesarini (M5s), Renato Bacciardi, Anselmo Ranucci e Sandro Celli (Pd), Gianni Moscherini e Alberto Riglietti. (Seapress)

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