venerdì, Aprile 26, 2024

“MULTE AI ROVISTATORI? PURA DEMAGOGIA…”

La sindaca di Roma, Virginia Raggi, tra la ricerca di nuovo Assessorame e declamazioni sempre più incomprensibili, ha avuto perfino il tempo di annunciare che nel nuovo regolamento di pulizia urbana è stato “elaborato un apposito articolo che prevedendo il divieto di tenere alcuni comportamenti, tra cui rientra il rovistaggio, nonché il trasporto anche tramite l’utilizzo di mezzi mobili consente di avere un adeguato apparato sanzionatorio”. Tradotto per gli umani significa: ci stiamo organizzando per fare le multe a chirovista tra irifiuti e raccoglie qualcosa per riusarlo o rivenderlo con l’aggravante dell’utilizzo del trolley o peggio del carrello dell’ipermercato. Siamo andati a sentire cosa ne pensa l’amico Aleramo Virgili di Rete Onu (operatori nazionali usato),da oltre un decennio coordinatore di cooperative di mercatini rom nelle banlieue romane, quelle dove le così sensibili (sic) grilliste hanno fatto il pieno di consensi. “Il problema a livello di decoro ma anche a livello ambientale non riguarda chi rovista nei cassonetti ma chi ancora utilizza i cassonetti per buttare qualsiasi cosa . Una politica del riciclo non può avere il suo baricentro nei cassonetti ma dovrebbe averlo nel porta a porta, che permetterebbe tutto un sistema diraccolta e recupero materiali molto più efficace ”. “Chiraccoglie materiali usati e li rivende ai negozi dell’usato, ai mercatini saltuari oppure proprio in maniera spontanea e abusiva, sono persone che hanno solamente quello per provare a sopravvivere. Quindi non è solo un problema di decoro, sicurezza o pulizia, è un problema sociale. Chi rovista nei cassonetti non lo fa per sport ma lo fa per mettere insieme qualcosa. Molto meglio fare queste cose che farne delle altre che sono molto più semplici e redditizie. Perché non multare chi spaccia droga nelle piazze di tutta la periferia romana: magari sarebbero pagate da qualcuno queste multe”. “Le multe ai rovistatori non le pagherà nessuno. Si parla di persone che non hanno reddito, conti correnti, proprietà. È uno specchietto per le allodole . È fingere di fare qualcosa per poi non fare niente, è solo propaganda che serve per chi si trova in momenti critici a livello politico e mediatico e usa questi argomenti per distrarre l’opinione pubblica dai problemi reali”. Il comune di Roma ha ricevuto da anni delle proposte molto articolate su come recuperare i materiali, riusarli e avviare un processo virtuoso. Non hanno mai risposto. Ad esempio il mercato di libero scambio sul modello di quello che è realtà concreta a Torino non è stato mai istituito. Lo stesso mercato di Porta Portese, dopo quasi un secolo, non è stato ancora messo in regola. Questo per dire che non si danno risposte a proposte anche a costo zero, già sperimentate a livello nazionale e poi ci inventiamo la cosa delle multe che non avrà nessun seguito e non genererà nessun effetto”. Tra l’altro chi rovista nei cassonetti oggi non sono mica solo i rom ma sono anche cittadini migranti e italiani, che recuperano materiali li assemblano, fanno anche dei prodotti di riciclo creativo. È un processo molto complesso. Noi non sosteniamo il recupero nei cassonetti com’è adesso, privo di sicurezza sanitaria e ambientale, vogliamo un percorso normato e fatto con tutti i criteri necessari. Ma questa della Raggi è una non proposta che ignora tutto questo, serve solo ad avere le prime pagine dei giornali e poi il giorno dopo le cose rimangono esattamente com’erano prima”. Angelo Alfani

Redazione
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