Home Cerveteri Attualità ’’Strade trasformate in immense distese di fango’’

’’Strade trasformate in immense distese di fango’’

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Non sono mancate, in occasione della commemorazione dei morti dell’alluvione dell’81, alcune testimonianze importanti, anche di chi ha avuto in famiglia un lutto. «Eravamo tre ragazzini quel maledetto due ottobre – ricorda Pierluigi D’Emilio – tre fratellini che, come ogni mattina, si preparavano per andare a scuola. Ricordo il volto preoccupato di mio padre davanti a quel fiume d’acqua che da via Pontenuovo e dalla Vecchia Aurelia scendeva infrangendosi sul muretto di casa nostra. Ricordo che si iniziava a temere che crollasse e Angelo, dal piano di sotto, salì da noi che eravamo al piano superiore. Si stava in casa mentre mio papà ed il vicino continuavano a controllare la situazione. In un raro istante di tregua riuscirono a spostare le auto che nel mentre erano state trascinate in mezzo alla strada dalla furia dell’acqua. Non c’erano cellulari allora, e si provava a chiamare i parenti con il telefono di casa. Per fortuna si riuscì a parlare ed assicurarci che tutti stavano bene. Finito il diluvio cominciarono a sentirsi delle voci che parlavano di morti. La situazione era chiara anche a noi bimbi che vedevamo quella che per noi era la nostra strada, trasformata in una immensa distesa di fango e detriti. Poi l’arrivo dell’esercito con quegli uomini in divisa che per giorni spalarono fango. I feriti, i morti, il lento ritorno alla normalità. Ma una ferita immane sul corpo della città era stata inferta dalla furia della natura. Un pensiero a coloro che non ci sono più, ed una preghiera affinchè vengano prese tutte le misure necessarie per far si che non accada più. Ad oggi purtroppo non è così».

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