lunedì, Aprile 29, 2024

Bracciano, il consigliere dell’Università Agraria Tirabassi attacca l’ente sui terreni di Cupinoro: ’’Una politica miope’’

«Una politica miope». Commenta con queste parole il consigliere dell’Università Agraria Tirabassi le azioni dell’ente.

« A quanto pare mi trovo, del tutto involontariamente, ad essere l’unico rappresentante dell’Università Agraria di Bracciano a riconoscere la dovuta importanza all’argomento "Cupinoro, Bracciano Ambiente, nuovi impianti" – commenta Tirabassi -unico consigliere presente all’incontro del 17 c.m. nell’Aula Consiliare del Comune di Bracciano, unico a rispettare il mandato conferitogli dagli utenti esprimendo la propria opinione su una vicenda che vede questo Ente tanto coinvolto quanto, apparentemente, disinteressato!

Innanzitutto va precisato che i vertici dell’Università Agraria non possono negare di essere stati informati sullo svolgimento dell’incontro in argomento, in quanto io stesso avevo chiesto agli uffici copia ufficiale della corrispondenza tra Università Agraria e Bracciano Ambiente avendo saputo proprio tramite la testata online Terzobinario della vicenda della probabile impiantistica da realizzarsi nel sito di Cupinoro – per cui, anche se "informalmente", l’informativa in proposito c’era stata, e l’importanza delle possibili conseguenze doveva far superare le "formalità"! – e comunque voglio sottolineare che non sono stato avvertito neanche dell’invito ricevuto via PEC, anche quando ne hanno preso visione».

«Questo episodio comunque – continua Tirabassi – si inserisce perfettamente nel loro modus operandi e nelle politiche miopi, vecchie e stantie, quasi "ottocentesche", messe continuamente in pratica dai vertici dell’Università Agraria, che non appaiono assolutamente in grado di partorire iniziative che valorizzino le coltivazioni moderne e/o a più alta redditività, tanto sono chiusi su se stessi con comportamenti da "carboneria del terzo millennio"».

«Certo è – conclude il consigliere Tirabassi – che incassare 20/25.000 Euro/mese farebbe molto comodo soprattutto a chi da anni, come l’attuale Vice Presidente, aspira sfacciatamente a sedere sulla sedia di Presidente e gestire l’Ente Agrario senza alcuno sforzo, ma in totale tranquillità, con identico modus operandi come un benestante che vive di rendita, senza mai ingegnarsi per modificare, migliorare e diversificare le proprie attività. Prima per questa ricca rendita c’era la discarica, poi accade che Cupinoro chiude e allora arriva il panico ma cade dal cielo questa nuova opportunità, ed allora … a cosa serve informare il Consiglio dell’Università Agraria in proposito? Per quale motivo portare in discussione una così importante decisione nella più opportuna (e dovuta!) delle sedi? E’ sufficiente che i "Targhini" e i "Montanari" del 21° secolo si incontrino "riservatamente/segretamente" e decidano le sorti di migliaia di utenti, di decine e decine di ettari di territorio di uso civico e del futuro stesso dell’intero comprensorio. Fortunatamente le elezioni sono prossime. Speriamo che i Soci-Utenti chiamati a votare per il rinnovo del Consiglio dell’Università Agraria ne terranno conto». (seapress)

Redazione
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