Home Cerveteri Cronaca Civitavecchia, morde la compagna e le stacca l’orecchio

Civitavecchia, morde la compagna e le stacca l’orecchio

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L’amore che va oltre la razionalità, oltre le semplici regole della quotidianità, oltre i limiti del tollerabile. Che a volte si trasforma in ossessione, altre invece porta semplicemente a non vedere la realtà, a stravolgerla, a costruire muri, storie di fantasia, a trovare una giustificazione anche ai comportamenti più assurdi. A non vedere il pericolo dietro un gesto di violenza neppure tanto inaspettato. Delle volte si sfiora la tragedia, si ritorna per un attimo con i piedi per terra, ma poi il sentimento, per quanto malato possa essere, torna a prendere il sopravvento e si ricomincia da capo. Si ricomincia proprio là, tra le mura domestiche, testimoni spesso di storie raccapriccianti mai raccontate o emerse troppo tardi. Questa volta la tragedia non si è consumata solo per un caso in un anonimo appartamento del litorale. L’ennesimo litigio tra due ragazze 30enni fidanzate: volano parole grosse, poi pugni, schiaffi e calci. Si va oltre, alla fine una morde l’altra a un orecchio e le stacca il lobo. Alla vista del sangue si dà alla fuga, mentre la compagna terrorizzata e fuori di sé chiama i Carabinieri. I militari dell’Arma hanno impiegato pochissimo tempo per ritracciare ed arrestare l’assalitrice, che senza opporre resistenza si è lasciata ammanettare. Cenni di riluttanza, inaspettatamente, sono invece arrivate proprio dalla vittima, che alla vista delle divise ha tentato a più riprese di minimizzare l’accaduto. Come si fa a far arrestare la donna amata? Un lobo staccato può mai valere più di un grande amore, per quanto tormentato e violento possa essere? Un vecchio copione che si ripete e che probabilmente si ripeterà chissà quante volte. I Carabinieri però, nonostante la delicatezza del caso, hanno messo da parte il sentimento e hanno applicato la legge. La donna arrestata dovrà rispondere di lesioni gravissime, l’altra dovrà invece fare i conti con le ferite riportate. Con quelle fisiche già medicate, ma soprattutto con quelle morali, la cui cura non può che arrivare da una profonda analisi interiore.

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