domenica, Aprile 28, 2024

Ferri predica unità ma è polveriera Pd

Civitavecchia – Il direttivo del Pd di ieri si è chiuso con l’affidamento all’evergreen Clemente Longarini del mandato di ricerca della forma più corretta di governo collegiale del partito locale. Un direttivo suddiviso in due giorni in cui il segretario Germano Ferri ha messo in campo tutto il suo impegno per ripartire dopo la batosta elettorale in maniera aggregata e aggregante. Vicinissimo al pensiero esposto da Valentino Carluccio, Ferri ha voluto tendere la mano a tutte le diverse anime e componenti, spiegando quelle che sono le priorità in vista della scelta del candidato sindaco del prossimo anno: tornare in mezzo alla gente e smettere di litigare. Il tentativo è andato a buon fine per quanto riguarda la forma, ma il contenuto è tutto da ricercare. Dopo un’ora dalla fine del direttivo, infatti, Mirko Mecozzi e Manuel Magliani avevano già inviato alle testate un comunicato, che inizialmente doveva essere un documento da discutere al direttivo, nel quale, si bruciavano le tappe, si gettava alle ortiche qualunque tipo di dialogo e si puntava dritti alle primarie in vista delle amministrative 2019. Il gesto dei due ha radici profonde. Manuel Magliani, figlio del già consigliere Flavio, rappresenta infatti l’anello di congiunzione tra il Pd e la vecchia Sel, ex Sinistra Italiana e oggi ex art.1. Insomma è un nome che piacerebbe al gruppo Luciani, che avrebbe il consenso espresso di Mecozzi e di parte della vecchia guardia Pd. Dall’altra parte stride l’assenza in tutte le due serate del direttivo dell’ex segretario e potenziale candidato sindaco Leopardo: «Lo sostengo – ha dichiarato – ma sono in disaccordo con la linea del segretario, meglio parlare di problemi veri che del sesso degli angeli». Tra i contendenti con opportunità da giocarsi il posto di candidato sindaco c’è anche Valerio Mori. Dopo il passo indietro fatto per la segreteria ed i buoni rapporti con il mondo portuale, il nome di Mori potrebbe trovare diverse convergenze. Il tutto mentre il candidato naturale Piendibene continua a rimanere alla finestra, convinto delle sue carte anche in vista delle primarie. In sintesi ognuno ritiene l’altro più debole e le primarie sembrano l’unica possibilità di venirne fuori. 
Il segretario Ferri continua a gettare acqua, ma il fuoco elettorale sembra ormai incontrollabile.
(seapress)

Redazione
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