martedì, Maggio 7, 2024

Migranti, Salvini ribadisce: "Linea comune nel Governo"

comune", l’esecutivo "ragiona con una sola voce e una sola testa". Il ministro dell’Interno Matteo Salvini, lasciando il vertice a Palazzo Chigi con il presidente del Consiglio Giuseppe Conte in vista della riunione dei ministri dell’Interno Ue in programma a Innsbruck, stoppa così le polemiche all’indomani del caso scoppiato sulla nave Vos Thalassa. Con il premier la linea sui migranti è "assolutamente comune – assicura -: rafforzare ancora di più la sicurezza dei cittadini italiani, ponendo al centro del dibattito europeo il fatto che non possiamo essere lasciati soli in concreto". "Oggi – annuncia – proporrò a Innsbruck anche altre iniziative per agire su altri fronti e alleggerire ulteriormente la presenza di clandestini e immigrati in Italia.Sono assolutamente ottimista".
"Da che sono ministro dell’Interno, grazie al lavoro di persone di assoluto spessore e alla linea della fermezza – aggiunge -, sono sbarcati 21mila immigrati in meno rispetto allo stesso periodo dello scorso anno". "Non mi accontento – spiega – voglio fare ancora meglio perché meno sbarchi significa meno morti, voglio arrivare lentamente a ridurre le presenze nelle caserme, negli alberghi, negli agriturismo in mezza Italia". Per la nave Diciotti "al momento – continua – non c’è un porto, sto andando in ufficio a lavorare. Se c’è gente che ha minacciato e che ha aggredito, non sarà gente che finisce in un albergo ma che dovrà finire in una galera". "E quindi io – prosegue il responsabile del Viminale – non darò autorizzazione a nessun tipo di sbarco finché non ci sarà garanzia per la sicurezza degli italiani che delinquenti, che non sono profughi, che hanno dirottato una nave con la violenza, finiscano per qualche tempo in galera e poi vengano riportati rapidamente nei loro paesi. Fino a che non avrò queste garanzie non ci sarà nessun sbarco". E a chi gli chiede da chi attenda tali garanzie, "da chi le deve dare, che non è il ministro dell’Interno", chiarisce. La Diciotti, sulla quale sono stati trasferiti i migranti soccorsi dalla Vos Thalassa intervenuta in acque Sar libiche anticipando l’intervento della guardia costiera libica, era stata inizialmente raggiunta dall’altolà del Viminale per attraccare nei porti italiani. Ieri, al termine del vertice sui migranti a Palazzo Chigi, è stato il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Danilo Toninelli a spiegare che non ci sono distanze con il ministro dell’Interno. Salvini "pensava che l’intervento della Guardia costiera italiana fosse stato conseguente a una richiesta di salvataggio – ha detto Toninelli – mentre si trattava di un intervento di ordine pubblico e di sicurezza".
La Guardia costiera, in altre parole, è intervenuta "per salvare la vita dell’equipaggio, minacciato di morte. Si è trattato, dunque, di un’operazione di polizia giudiziaria" visto che "ho dato mandato per fermare i colpevoli delle minacce di morte". Inizialmente il responsabile del Viminale "non era a conoscenza di quel che vi ho detto, pensava fosse il solito intervento di salvataggio mentre, in realtà, era di ordine pubblico" e "pensiamo ci saranno fermi e arresti a carico di chi ha minacciato l’equipaggio".

Redazione
Redazione
La nostra linea editoriale è fatta di format innovativi con contenuti che spaziano dalla politica allo sport, dalla medicina allo spettacolo.

Articoli correlati

Ultimi articoli