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martedì, Maggio 28, 2024

Corruzione, ai domiciliari il presidente della Liguria Toti e l’imprenditore Spinelli

Il presidente della Regione Liguria, Giovanni Toti, è stato posto agli arresti domiciliari nell’ambito di un’inchiesta della Dda di Genova e della guardia di finanza sulle elezioni regionali liguri del 2020. L’accusa è di corruzione. Altre nove persone, fra cui il capo di gabinetto di Toti Matteo Cozzani, sono state raggiunte da misure cautelari ed è stato eseguito un sequestro di 570mila euro nei confronti di alcuni imprenditori. La Procura genovese ha inoltre disposto una serie di perquisizioni. Ai domiciliari è finito anche l’imprenditore genovese Aldo Spinelli, ex presidente di Genoa calcio e Livorno, mentre in carcere c’è l’ex presidente dell’Autorità di Sistema portuale del Mar Ligure Occidentale Paolo Emilio Signorini, oggi amministratore delegato di Iren. Secondo l’inchiesta l’imprenditore avrebbe dato soldi a Toti per ottenere in cambio favori come la concessione a Spinelli per le aree del terminal Rinfuse.  Il braccio destro di Toti, Matteo Cozzani, è accusato di corruzione elettorale, aggravata dalla circostanza di cui all’articolo 416-bia.1 c.p. perché, per l’accusa, avrebbe agevolato l’attività di Cosa Nostra. In particolare, avrebbe agevolato il clan Cammarata del mandamento di Riesi con proiezione nella città di Genova. E’ accusato anche di corruzione per l’esercizio della funzione. Nell’inchiesta risulta coinvolto anche Francesco Moncada, consigliere di amministrazione di Esselunga Spa Moncada, sottoposto al divieto temporaneo di esercitare l’attività imprenditoriale e professionale con l’accusa di corruzione. Identica misura anche per Roberto Spinelli, imprenditore nel settore logistico e immobiliare, figlio di Aldo, e per Mauro Vianello, imprenditore attivo nell’ambito del Porto di Genova, accusato di corruzione nei confronti di Signorini, ex presidente del Porto. Gli atti dell’inchiesta di Genova sono stati chiesti dalla commissione parlamentare Antimafia. 

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