giovedì, Maggio 2, 2024

La Corte Europea per i Diritti dell’Uomo dice no allo sgombero del Camping River a Roma

"La Corte Europea per i Diritti dell’Uomo, attraverso l’adozione di una misura di emergenza, ha ordinato al governo italiano di non procedere allo sgombero dell’insediamento di Camping River, previsto per la giornata di oggi a Roma". Lo fa sapere l’Associazione 21 luglio spiegando che la decisione della Corte è giunta "in seguito al ricorso sollevato da tre abitanti del ’campo’", supportati dalla stessa Associazione. La Corte, riferisce l’Associazione 21 luglio, "’ha deciso, nell’interesse delle parti e del corretto svolgimento del procedimento dinanzi ad essa, di indicare al governo italiano, a norma dell’articolo 39, di sospendere lo sgombero previsto fino al venerdì 27 luglio 2018’ e, nell’attesa, ha chiesto al governo italiano di indicare nelle prossime ore le misure alloggiative previste per i richiedenti, la data prevista per lo sgombero esecutivo e qualsiasi sviluppo significativo dello sgombero di Camping River".
L’Associazione 21 luglio accoglie "con grande soddisfazione la decisione della Corte Europea e auspica che il Comune di Roma possa coglierne l’importanza per una profonda revisione del ’Piano rom’ e per avviare una rinnovata e genuina consultazione con le persone dell’insediamento". Secondo Carlo Stasolla, presidente dell’Associazione 21 luglio, "il fatto che la Corte Europea dei Diritti dell’Uomo abbia deciso di intervenire in modo così eccezionale dimostra quanto la situazione romana sia assolutamente fuori controllo. Oggi viene certificato come il ’Piano rom’ della città di Roma calpesta gli impegni assunti dall’Italia a livello europeo al fine di garantire un trattamento egualitario dei rom. Ma tutto ciò non basta! Da una parte è urgente promuovere nuove consultazioni con gli abitanti dell’insediamento, dall’altra è importante conoscere i nomi degli esecutori di un ’Piano’ irrealistico, scellerato, costoso e lesivo dei diritti umani".
"Chiediamo alla sindaca di individuare e punire i responsabili delle diverse azioni che negli ultimi mesi si sono succedute a Camping River e che hanno portato ad una violazione sistematica dei diritti fondamentali delle famiglie residenti. Chi ha sbagliato – conclude – è giusto che paghi. Dare la colpa della mancata inclusione ai rom, come fatto anche in questo caso, è un atto scorretto e ingiusto". Nella giornata di oggi una delegazione dell’Associazione 21 luglio si recherà in Campidoglio per consegnare, presso la segreteria della sindaca Virginia Raggi, la risposta della Corte e le centinaia di firme raccolte in questi giorni nella mobilitazione on line organizzata per chiedere la sospensione delle azioni di sgombero.

Redazione
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