Quanto accaduto a Genova, con il crollo del Ponte Morandi, sarà sicuramente ricordato dalla storia come il disastro di Ferragosto. Venti minuti prima di mezzogiorno una lunga parte di questa storica infrastruttura è venuta giù per decine di metri, con sopra Tir, auto, furgoni, camper e moto. L’opera, la più importante per la mobilità che passa per la Liguria, è letteralmente collassata sopra le fabbriche sottostanti, ha invaso e devastato la linea ferroviaria e parzialmente invaso il sottostante fiume. Il bilancio delle vittime e dei feriti potrebbe essere drammatico. Nel giro di circa due ore dall’inizio della catastrofe, sono state già accertate 12 vittime certe e almeno alcune decine di feriti. A confermarlo fonti del Viminale che parlano anche di molti mezzi sotto le macerie e non ancora raggiunti dai soccorritori. Per l’emergenza è stata attivata la stessa procedura che si adotta nel caso di scosse di terremoto di primo livello, ovvero quelle che seminano morte e distruzione e tutti gli ospedali della Regione Liguria e delle Regioni vicine, sono stati messi in stato di massima allerta. Per il Viminale nelle prossime ore il numero delle vittime e dei feriti potrebbe crescere ed andrà significativamente ad aumentare. Drammatiche le testimonianze di chi si trovava vicino al Ponte Morandi e lo ha visto venire giù come un castello di carte, alcuni parlano di una situazione meteo importante e di un fulmine che avrebbe centrato in pieno la struttura, ma descrivono anche le code dei mezzi che in quegli istanti stavano percorrendo l’infrastruttura e questo potrebbe essere significativo per comprendere la gravità di quanto accaduto. Questo però, non giustificherebbe, secondo gli esperti, il collasso. Poco dopo le 14 la società Autostrade ha confermato la notizia che sul Ponte erano in corso lavori di manutenzione. Si parla di un carro ponte sopra le arcate, che stava eseguendo opera di consolidamento.
’’I lavori e lo stato del viadotto – si legge nella nota di Autostrade- erano sottoposti a costante attività di osservazione e vigilanza da parte della direzione di tronco di Genova’’, afferma la società. ’’Le cause del crollo saranno oggetto di approfondita analisi non appena sarà possibile accedere in sicurezza ai
luoghi’’. Oltre ai Vigili del Fuoco, alla Protezione Civile ed agli uomini delle forze dell’ ordine, si sono aggiunti anche i militari dell’Esercito. Va detto poi che sempre Autostrade per l’Italia cerca di dare notizie sullo stato della mobilità nell’rea interessata dalla crisi e che ha scatenato in tutto il nord ovest del Paese una situazione di vero e proprio collasso. Ma ecco gli inviti di Autostrade per l’Italia che rende noto che sull’ A10 Genova Savona, tra il bivio per l’ A7 Milano-Genova e Genova Aeroporto, in entrambe le direzioni, si e’ resa necessaria la chiusura del tratto. Chi da Savona è diretto a Genova deve utilizzare l’A26 Genova-Gravellona Toce, poi la D26 Diramazione Predosa Bettole e la A7 verso Genova. Chi da Livorno è diretto a Savona, utilizzare l’A7 Milano Genova, seguire le indicazioni per la Diramazione Predosa-Bettole e poi
prendere la A26 verso Genova e proseguire per Savona. Costruito tra il 1963-1967 il viadotto Polcevera è stato progettato dall’ingegnere Riccardo Morandi, da cui prende il ’soprannome’ di ponte Morandi (è conosciuto anche come ponte Condotte, dal nome della società che lo ha costruito, e ponte di Brooklyn, per la vaga somiglianza con la celebre struttura americana). Inaugurato poco più di mezzo secolo fa, il 4 settembre del 1967, il viadotto è lungo 1.182 metri, che consentono all’A10 di attraversare non solo il fiume da cui prende il nome ma anche i quartieri di Sampierdarena e Cornigliano di Genova. La campata maggiore raggiunge i 210 metri, l’altezza delle pile arriva a 90 metri e, per realizzare l’opera, è stato utilizzato cemento armato precompresso e cemento armato ordinario.