domenica, Aprile 28, 2024

Nave Diciotti, pressing sul governo italiano. In campo anche il presidente della Camera Fico: "Devono poter sbarcare"

"Consentite a tutti i minori e ai soggetti vulnerabili presenti sulla Diciotti di sbarcare immediatamente perché sia possibile l’apertura di procedimenti giudiziali a loro tutela e l’inserimento in strutture di accoglienza adeguate". L’appello è diretto al governo e a lanciarlo sono i magistrati per i minori. E la Ue rincara la dose in tarda mattinata: "Continuiamo a lavorare, in modo tale che le persone a bordo possano essere sbarcate il prima possibile. Per la Commissione europea questa è prima di tutto un imperativo umanitario". ha detto Tove Ernst, portavoce della Commissione europea per la Migrazione. E il presidente della Camera Roberto Fico: "La giusta contrattazione con i Paesi dell’Unione europea può continuare senza alcun problema, adesso però le 177 persone – tra cui alcuni minori non accompagnati – devono poter sbarcare. Non possono essere più trattenute a bordo, poi si procederà alla loro ricollocazione nella Ue".
Ma al netto delle osservazioni del Presidente della Camera, e degli altri autorevoli esponenti di associazioni riconosciute globalmente c’è, di fatto lo stop, che resta tale, del ministro dell’Interno Salvini. Dunque, a meno di novità in arrivo dall’Europa o dal Viminale non ci sarà nelle prossime ore nessuno sbarcoda nave Diciotti, arrivata, lo ricordiamo, alle 23.30 circa di due giorni fa nel porto di Catania con 177 migranti soccorsi al largo di Lampedusa. I profughi, è la linea adottata, non potranno lasciare il pattugliatore della Guardia Costiera in attesa della ripartizione tra i Paesi del’Unione europea dei migranti soccorsi. Anche questa mattina sul molo di Levante è presente solo personale della guardia costiera, della polizia di Stato, della guardia di finanza e dei carabinieri, nessun volontario o appartenenti alla Protezione civile per l’assistenza allo sbarco. Roma finisce poi anche sotto il fuoco di fila del governo maltese che ci accusa di non aver “rispettato i suoi impegni sul meccanismo di redistribuzione avviato da Malta rispetto ai migranti sbarcati sull’isola dalla Lifeline il 27 giugno". La Valletta replica in una nota al ministro dell’interno Matteo Salvini che martedì aveva "accusato Malta di non rispettare i suoi impegni su un precedente meccanismo di redistribuzione stabilito dalle autorità italiane".

Redazione
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