sabato, Maggio 4, 2024

Migranti, Salvini guarda all’Australia e pensa al no way, ovvero "nessun migrante soccorso in mare mette piede in quel Paese"

Sono stati sbarcati dalla nave Diciotti, ancorata nel porto di Catania, i minorenni che si trovano sull’imbarcazione della Guardia costiera, assieme a 148 adulti. I primi a scendere sono stati due ragazzini. A dare il via libera è stato il ministro dell’Interno, Matteo Salvini, dopo l’ispezione effettuata a bordo dal procuratore capo di Agrigento, Luigi Patronaggio, e i numerosi appelli, tra cui quello della Procura per i minori del Tribunale di Catania che aveva inviato una richiesta ufficiale. I minori non accompagnati scesi dalla nave Diciotti sono 29, tra di loro una ragazza. Davanti alla nave, sul molo, erano presenti ambulanze, rappresentanti dell’Unhcr, di Save the children, uomini della capitaneria di porto, polizia e carabinieri.
Intanto si accende la polemica politica. "Non temo assolutamente nulla. Ho la coscienza più che a posto. Ieri ho parlato con il presidente Conte, che è persona con cui lavoro benissimo e con cui siamo in perfetta sintonia da due mesi e mezzo". Così il vicepremier e ministro dell’Interno, Matteo Salvini, ha risposto in un’intervista a Rtl al giornalista che gli ha chiesto, in merito alla vicenda della nave Diciotti, se temesse "un intervento del Quirinale, come è già avvenuto in una vicenda analoga alcune settimane fa". Scontro aperto anche fra il ministro dell’interno e il presidente della camera Roberto Fico, che era intervenuto a favore dello sbarco dei migranti. "Con Luigi Di Maio lavoro molto bene. Qualcun altro ha tanto tempo per parlare, penso al presidente della Camera, che ogni tanto dice e fa l’esatto contratto di altri esponenti M5s: è un problema che si risolveranno loro", ha ribadito Salvini, dopo avere attaccato Fico ieri. "Se c’è qualche procuratore che mi vuole interrogare, sono pronto domani mattina a spiegare le mie ragioni", ha aggiunto il vicepremier leghista intervenendo in merito alle indagini della Procura di Agrigento, che ipotizza il reato di sequestro di persona, ed ha spiegato che "il mio obiettivo è il ’No way’ australiano. Nessun migrante soccorso in mare mette piede in Australia".
Salvini smentisce poi ricostruzioni della stampa sui presunti timori del leader della Lega di un intervento del Colle sul caso Diciotti. "E’ agosto – osserva -, sui giornali si leggono tante cose, non sanno come riempire le pagine… Non temo assolutamente nulla’’. "Ieri – riferisce – ho parlato con Conte, siamo in perfetta sintonia" sulla vicenda. "Se qualcuno mi vuole indagare e qualche procuratore mi vuole interrogare – continua -, sono pronto anche domani mattina a spiegare le mie ragioni… Ognuno fa il suo lavoro con coscienza, sono un dipendente pubblico e da ministro dell’Interno mi occupo di sicurezza". "L’immigrazione è una delle parti del mio lavoro e su questo – conclude Salvini – sarò giusto, rigoroso, fino a che non ci sarà una normalità e arriverà in Italia chi ha il diritto e il permesso di arrivare". Intanto la Procura di Agrigento valuta l’apertura di un’inchiesta per sequestro di persona contro ignoti, che però non sembra impensierire più di tanto Salvini, che anzi ha commentato osservando: “Non sono ignoto. Sono qua. Sono Matteo Salvini. Senatore e ministro dell’Interno con mandato preciso di difendere i confini e occuparsi della sicurezza di questo Paese. Mi volete indagare? Indagatemi. Mi volete processare Processatemi. Ho spalle larghe. Ma con il mio permesso, a parte i bambini, non sbarca nessuno. Se vuole intervenire il presidente della Repubblica lo faccia. Se vuole intervenire il premier lo faccia. Ma per me l’Italia ha già dato. Se l’Europa non fa il suo dovere, per quanto mi riguarda le navi, come arrivano, possono tornare indietro”. Il ministro dell’Interno poi ha rilanciato su Twitter una provocazione: “Se mi arrestano, mi venite a trovare amici?”.
Ieri pomeriggio sulla nave è salito il procuratore di Agrigento Luigi Patronaggio, che ha ispezionato l’imbarcazione e lasciando il porto catanese ha spiegato come “la politica ha tutta la legittimità di prendere delle decisioni, ma queste decisioni non possono cozzare, contrastare con quanto previsto dalla Costituzione italiana e dal codice penale. L’ipotesi di trattenimento illecito di persone a bordo è la conferma. E’ in piedi”. “Sulla nave Diciotti – ha spiegato poi in un’intervista oggi al Corriere della Sera – ho visto una realtà devastante, bambini soli e tanti malati di scabbia”.

Redazione
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