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domenica, Giugno 9, 2024

Scuola, parte l’autunno delle proteste. Venerdì studenti in piazza in tutta Italia

Arriva ottobre, tornano le proteste degli studenti. Venerdì prossimo 12 ottobre è il gorno della prima mobilitazione studentesca nazionale dell’anno scolastico, la prima con Cinque Stelle e Lega al governo: “Serve una scossa!” lo slogan scelto per l’iniziativa, con hashtag #agitiamoci, organizzata dalla Rete della Conoscenza (un network nazionale cui aderiscono l’Unione degli Studenti e Link – Coordinamento Universitario). Da Milano a Torino, da Roma a Napoli, da Bari a Catania migliaia di studenti medi, delle superiori e gruppi universitari scenderanno in piazza per protestare contro l’esecutivo e chiedere un “vero cambiamento”, appunto una “scossa”, nel settore istruzione: “Scendiamo in piazza in tutta Italia perchè vogliamo smascherare i bluff dei Ministri che parlano di sicurezza e innovazione per le nostre scuole ignorando le vere condizioni delle studentesse e degli studenti. La scuola pubblica fa acqua da tutte le parti. Bloccheremo le città e agiteremo il paese: Salvini e Di Maio state attenti, il 12 ribalteremo il vostro governo del cambiamento”, avverte la Rete. Di “autunno caldo” ormai, a parte le temperature stagionali un po’ sopra la media, non si può più parlare da tempo, ma ogni anno organizzazioni e collettivi degli studenti nella prima metà di ottobre scendono in piazza. La protesta contro il governo è un appuntamento fisso ormai, una tradizione: non c’è inizio d’autunno senza manifestazioni, seguite magari da occupazioni o autogestioni degli istituti. Quella di venerdì era stata già annunciata il 10 settembre, quando le scuole ancora non avevano riaperto. La novità di quest’anno è che almeno una metà del governo, quantomeno la Lega del vicepremier Salvini, è apertamente schierata a destra: essendo le organizzazioni studentesche promotrici quasi tutte dichiaratamente di sinistra, ecco che il pretesto per mobilitarsi viene da sè. Un aspetto che spingerà le Questure ad una maggiore attenzione nell’organizzare i piani di sicurezza e ordine pubblico. Anche perchè – come sempre – nei cortei potrebbero infiltrarsi collettivi e centri sociali più inclini a violare “zone rosse” e a spingersi per cortei e blitz non preannunciati, dove spesso si arriva a contatti e tensioni con le forze dell’ordine. Le rivendicazioni degli studenti sono chiare: “Ancora troppi silenzi e nessuna risposta sui disastri della legge 107, dalla riforma dell’Esame di stato all’alternanza scuola-lavoro; non esiste un piano reale di finanziamento sull’edilizia scolastica: ancora nel 2018 ci crollano i soffitti in testa, pretendiamo la messa in sicurezza degli edifici, spazi aperti e di qualità; non esiste la garanzia del diritto allo studio: la dispersione scolastica è un cancro del nostro Paese e troppi studenti e studentesse sono costretti ad abbandonare il loro percorso: pretendiamo un reddito di formazione per tutti che abbatta le diuguaglianze e che ci garantisca di vivere le nostre scuole e la nostra città senza che siano le barriere economiche e sociali a decidere sul nostro futuro e sulle nostre aspettative; non esiste alcun tipo di tutela nei percorsi di alternanza scuola-lavoro che troppo spesso si sono rivelati dannosi, costosi, non formativi e utili solo a farci lavorare gratuitamente magari da enti privati che distruggono le nostre città: pretendiamo un Codice Etico che ci tuteli e che garantisca i nostri diritti e che proibisca alle aziende e agli Enti Privati collusi con la mafia o colpevoli di disastri ambientali di lucrare sulla nostra formazione”. Circa trenta le città coinvolte da cortei e manifestazioni: a Torino è previsto un corteo da Piazza Arbarello dalle 9; a Milano corteo dalle 9 da Piazza Garibaldi; a Pisa corteo dalle 9 da Piazza Guerrazzi; a Roma corteo dalle 8 dalla Piramide Cestia (Piazzale Ostiense); a Napoli mobilitazione dalle 9 a Piazza Garibaldi; a Bari corteo da Piazza Umberto dalle 9; a Cosenza da Piazza Loreto dalle 9. Ma mobilitazioni, flash-mob e momenti di proteste sono previsti anche a Catania, Lecce, Caserta, Campobasso, L’Aquila, Bergamo e Monza.
Redazione
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