venerdì, Aprile 19, 2024

Ghino di Tacco secondo-Er Cavaliere Nero: “Cantina, daremo battaglia e non ci arrendiamo alla svendita”

Il via libera alla delibera “Cantinone” continua a suscitare polemiche.

Questa volta l’autore del testo che segue ha addirittura scomodato uno notissimo pseudonimo, rivisitato in versione cerveterana. In calce alla nota che segue abbiamo volutamente lasciato la firma, così come è giunta in redazione, perché l’autore promette battaglia e quindi siamo certi che Ghino di Tacco- Er Cavaliere Nero sarà uno pseudonimo che leggeremo spesso nei mesi a venire. “Per Cerveteri, come per ogni Paese della nostra splendida Italia la Cantina Sociale è una bandiera, un posto quindi di grande valore simbolico per tutto il territorio; un luogo dell’anima, delle nostre radici e della cultura, una grande risorsa per il futuro, oltre la miopia di qualche contabile di terz’ordine…o qualche affarista. Essa, come molte/tutte le ricchezze del luogo, giace sepolta come un grande tumulo pieno di affreschi dimenticato. Una gestione passata discutibile, mancanza di adeguati piani, un posizionamento ordinario o leggero hanno sedimentato una situazione di passività apparentemente non solvibile. Basta a decretarne la fine o l’ipocrita “eutanasia”? Non basta perché la vera ragione risiede nel profitto che l’area potrebbe a catena determinare con una variazione d’uso. Il profitto è mero interesse immediato: l’irreale che divora il concreto, la finanza che distrugge l’impresa ed il lavoro e la prospettiva dell’avvenire. Il profitto non ha interesse e remore sul cosa interessa a tutti: interessa liberisticamente a chi lo vuole realizzare. Non si preoccupa l’interesse di cordata affaristica se oramai i centri commerciali siano lande desolate e chiudano dopo poco tempo e rimettano in strada posti precari a compressione salariale, tale da non poter crearsi una famiglia ed una vita indipendente; non interessa la distruzione delle attività storiche.  Cosa diverrebbe Cerveteri senza luoghi di riferimento e storici e stabili? Una slot-pizza a taglio -a schiera – pendolare con coprifuoco -valium, più di quello che sia oggi? Questo vogliamo? Per noi Cerveteri non ha prezzo, come non hanno prezzo gli abitanti, le loro vite e sogni, la Comunità! Irrealistico trovare una soluzione? La variazione d’uso è veramente un interesse Pubblico, o una pezza a colori a problemi provocati, ma che mimetizza un ulteriore salto nell’abbrutimento e svendita? Dei calcoletti da quattro soldi, della mancanza di ingegno, spirito da capitani coraggiosi d’impresa diciamo pure di “palle” (siamo populisti e politicamente scorretti) di creatività di fede, di forza Cristiana e lungimirante, ce ne vuole tanto quanto entrasse nelle botti della cantina; sarebbe anche folle un suo ridimensionamento, anziché un grande rilancio ed una apertura di nuovi mercati, insieme ad un iniziale pubblico sostegno, che non si è minimamente cercato nei fondi europei ed altre residue scorte keinesiane. Daremo battaglia con ogni mezzo: non ci arrendiamo ad una cosa ingiusta e ad una storica svendita. Guai a chi la tocca …nulla è impossibile e contro-percorribile .Oggi iniziamo la battaglia nuova. I Patrimoni sociali non si svendono!”

Redazione
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