giovedì, Aprile 25, 2024

Scricchiola sotto il peso della manovra la maggioranza giallo-verde. Ottimismo pacificatore del Presidente del Consiglio Conte

“Venerdì sarò a Roma, controllerò come il presidente fa sempre, il decreto fiscale articolo per articolo, e verrà inviato in forma ufficiale al Quirinale il testo che sarà conforme alla volontà deliberata nel corso del consiglio dei ministri”. Lo ha ribadito il presidente del Consiglio Giuseppe Conte parlando con giornalisti e tv al sua arrivo a palazzo Justus Lipsius a Bruxelles per la seconda gioranata del Consiglio Ue.

“Più passa il tempo e più sono convinto che la manovra sia molto bella”, ha sottolineato il premier. “Ci aspettiamo osservazioni, critiche” dall’Ue ma “ci siederemo ad un tavolo e ne discuteremo”. Il Presidente del Consiglio cerca di chiudere le polemiche e soprattutto placare le fibrillazioni seguite dopo le denunce del vicepremier Luigi di Maio su presunte modifiche al testo fatte da una “manina”; una eventualità sulla quale i vertici della Lega hanno negato ogni responsabilità. Di Maio nella trasmissione a ‘Porta a porta’ ha rinnegato parte delle norme spiegando che al Quirinale è stato inviato un “testo manipolato”. Il Colle, però, ha fatto sapere che alla presidenza della Repubblica non è arrivato ancora alcun testo, mentre dai vertici della Lega si replica secco: “Siamo gente seria, non sappiamo niente di decreti truccati”. “Non ho mai detto – ha spiegato Di Maio – di voler aiutare i capitali mafiosi o parlato di esclusioni di punibilità per chi evade. Il testo trasmesso contiene la non punibilità. Al Quirinale è arrivato un testo non concordato in Cdm, con sia lo scudo per i capitali mafiosi sia la non punibilità per chi evade”. Il leader M5s è arrivato ad ipotizzare una denuncia in procura: “Si deposita una denuncia alla Procura della Repubblica perchè non è possibile che vada al Quirinale un testo manipolato. Non lo votiamo se non si toglie dal testo la non punibilità per i reati fiscali, tra cui il riciclaggio. Deve essere tolta, non era negli accordi del Cdm”. Dopo la precisazione del Colle, però, Di Maio ha corretto il tiro: “Io vi denuncio una cosa che fa parte di un dovere morale dei cittadini, ai miei uffici è stato detto che quel testo è stato mandato al Quirinale. Se non è così allora torno a Palazzo Chigi, accertiamo tutto e vorrà dire che non ci sarà bisogno di riunire il consiglio dei ministri e basterà stralciare quella parte”. Il vice-premier ha precisato anche di non avere intenzione di accusare gli alleati di governo: “Non ho ragione di dubitare della Lega perchè ci siamo stretti la mano”. Parole che, evidentemente, non sono sufficienti per il partito di Matteo Salvini: “Noi siamo gente seria – hanno spiegato alcuni esponenti dei vertici della Lega – e non sappiamo niente di decreti truccati, stiamo lavorando giorno e notte sulla riduzione delle tasse, sulla legge Fornero e sulla chiusura delle liti fra cittadini ed Equitalia”.

Redazione
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