venerdì, Marzo 29, 2024

Mosca ed Ucraina a un passo dal conflitto

Altissima tensione, degenerata in scontro navale, tra Ucraina e Russia nel Mar Nero, al largo della Crimea. E’ stata la Russia a denunciare uno sconfinamento delle navi ucraine nel Mar Nero. Da Kiev la contro accusa che parla di speronamenti e colpi d’arma da fuoco con due marinai ucraini rimasti feriti. Il presidente Poroshenko ha convocato una riunione d’emergenza del governo. Scontri a Kiev, chiesta la legge marziale.

Torna quindi a fare scintille il rapporto tra l’Ucraina e la Russia. Kiev, in particolare, ha denunciato che le navi da guerra russe hanno fatto fuoco su due imbarcazioni della propria Marina, al culmine di un escalation che si è consumata intorno allo stretto di Kerch, che divide la penisola contesa dal territorio continentale della Federazione russa.

A Kiev è scattato subito l’allarme, ed il presidente Petro Poroshenko ha convocato una riunione d’emergenza con i più altri gradi militari. L’atmosfera resta incandescente, anche perché la Russia ha bloccato lo stretto di Kerch, unico passaggio di mare fra Mar Nero e Mare d’Azov, dove è stato di recente completato il ponte, un potente simbolo che accompagna l’annessione russa della Crimea, contro la quale l’Ue e gli Stati Uniti hanno attivato diverse ondate di sanzioni contro Mosca. L’Ucraina, però, ha ancora delle cittadine che si affacciano sul Mare d’Azov, come Mariupol. Quindi la chiusura dello stretto, soprattutto se sarà a lungo termine, potrebbe costituire un pesante danno per il traffico civile, con ricadute sulla sua economia.

Il governo ha deliberato di chiedere al Parlamento di dichiarare la legge marziale, dopo l’incidente sullo stretto di Kerch. Proteste e scontri sono scoppiati durante la notte a Kiev: centinaia di manifestanti – rilevano i media internazionali, fra cui Bbc – si sono riuniti sotto l’ambasciata russa e hanno dato fuoco ad auto, fra cui un veicolo diplomatico.

Tutto è iniziato quando la guardia costiera russa ha affermato che tre navi ucraine avevano attraversato senza autorizzazione acque russe. Dal fronte opposto, Kiev ha accusato le unità di Mosca di aver deliberatamente speronato una sua imbarcazione, un rimorchiatore, che trainava due mezzi militari ucraini verso Mariupol, nel Mare d’Azov. “Imbarcazioni della guardia costiera russa hanno compiuto azioni apertamente ostili contro le navi della marina ucraina”, ha dichiarato Kiev, aggiungendo che Mosca era stata informata in anticipo del passaggio e che lo speronamento ha danneggiato il rimorchiatore.

Il servizio d’intelligence russo, l’Fsb, invece, ha accusato la marina ucraina di aver violato le acque territoriali di Mosca in una “provocazione” contro la Russia. “Il loro fine è chiaro: vogliono creare una occasione di scontro nella regione”. E non ha fatto menzione di speronamenti. Secondo gli ucraini, i russi si sono spinti ancora oltre nella contesa in mare. La Marina ha diffuso una nota accusandoli di aver fatto fuoco su due imbarcazioni, danneggiandole e ferendo due membri dell’equipaggio. E di averle poi poste sotto sequestro.

Il Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite ha convocato una riunione di urgenza sull’escalation militare avvenuta tra Ucraina e Russia. La riunione è stata chiesta sia dalla Russia sia dall’Ucraina. Kiev ha denunciato un “folle atto della Russia contro l’Ucraina”, garantendo che lo stesso “attacco è stato premeditato”. Mosca ha invece confermato il fermo e “l’utilizzo di armi”, accusando le navi ucraine “di effettuare azioni illegali nelle acque territoriali russe”.

Redazione
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