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Anno di sangue il 2018 per i giornalisti: ne sono morti 80. Il Paese più a rischio è l’Afghanistan

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Dopo tre anni di calo, tornano a crescere le violenze contro i giornalisti nel mondo. Secondo l’ultimo bilancio di Reporters sans frontières (RSF), pubblicato oggi, 80 giornalisti sono stati uccisi nell’esercizio della loro professione (+8%). Lo scorso anno, erano stati 65. Inoltre, 348 sono attualmente detenuti e 60 in ostaggio. Dati in aumento “che mostrano una violenza inedita contro i giornalisti”, scrive l’ong, secondo cui negli ultimi dieci anni sono stati oltre 700 i giornalisti uccisi al lavoro. Con 15 morti nel 2018, l’Afghanistan si attesta quest’anno come Paese piu’ letale per i giornalisti, seguito da Siria (11 morti) e Messico (9 morti).

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