venerdì, Marzo 29, 2024

Torre Flavia, Arsial interviene a salvaguardia dell’integrità dell’area

L’ente, che ne detiene la proprietà, ha avviato nei giorni scorsi alcuni interventi a salvaguardia dell’integrità dell’area

 

Dal portale di Arsial – Il Monumento Naturale Palude di Torre Flavia, che si estende per 48 ettari lungo il litorale a nord di Roma tra i comuni di Ladispoli e Cerveteri, è quanto rimane oggi di un’estesa area costiera acquitrinosa, formata da ampie zone lacustri e dune sabbiose. Un lembo di territorio estremamente prezioso e altrettanto fragile, assediato dalla speculazione edilizia del litorale romano e dalla pressione antropica, ma anche segnato in alcuni tratti da un utilizzo agricolo intensivo che ne ha seriamente messo in pericolo negli anni più recenti il ricco patrimonio di biodiversità esistente. Si tratta in particolare di un habitat ideale atto ad offrire rifugio e protezione all’avifauna stanziale e migratoria, tanto che da tempo è stata individuata come Zona di Protezione Speciale (Z.P.S.) in base alla Direttiva 79/409/CEE “Uccelli” e come Area IBA (Important Bird Area) dal Programma BirdLife International dell’Unione Europea. Di proprietà di Arsial dai tempi della riforma agraria degli anni ’50 e ad essa pervenuta tramite l’Ente Maremma che operò in quegli anni lungo il litorale etrusco tra Lazio e Toscana, la Palude di Torre Flavia fu riconosciuta dalla Regione monumento naturale nel 1997 e affidata alla gestione della Provincia di Roma, oggi Città Metropolitana di Roma Capitale. Il riconoscimento dello status di ‘monumento naturale’ non è stato sufficiente tuttavia a sottrarre stabilmente l’area in questione ai rischi derivanti da una fruizione non regolamentata del territorio interessato, sottoposto in particolare all’assalto dei bagnanti durante la stagione estiva e oggetto nel tempo di svariati tentativi, più o meno riusciti, finalizzati alla realizzazione di opere abusive. Stante questa situazione, l’Agenzia ha ritenuto opportuno avviare un confronto con l’ente di gestione, al fine di mettere in campo le misure necessarie affinché assieme alla fruizione diffusa dell’area si assicuri comunque un uso sostenibile della stessa, salvaguardandone in primo luogo la destinazione d’uso. In tale prospettiva nei giorni scorsi, nell’area più direttamente interessata alla fruizione balneare estiva, sono stati affidati i lavori per la realizzazione di una staccionata in legno con l’obiettivo di impedire il parcheggio selvaggio su un’ampia area retrodunale, che potrà così essere riconquistata dal suo habitat naturale. Nel frattempo, sono allo studio alcuni interventi di manutenzione della viabilità interna per poter garantire al meglio l’accesso dei visitatori alla zona lacustre, finalizzato prevalentemente all’avvistamento dell’avifauna presente.

Redazione
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