domenica, Aprile 28, 2024

Genova, l’accusa della figlia di Guido Rossa: “Mio padre fu lasciato solo dalla Stato”

“Nella memoria collettiva Guido Rossa è uno dei simboli della lotta al terrorismo, figlio di una classe operaia che al terrorismo non si è piegata. Rimane memoria della grande solitudine di un uomo che non è stato protetto dallo Stato nel momento più duro della prova”. Lo ha detto Sabina Rossa, ex parlamentare e figlia di Guido Rossa, sindacalista della Fiom e operaio dell’Italsider di Genova ucciso in un agguato dalle Br il 24 gennaio del 1979. Nei giorni in cui ricorre il 40esimo anniversario (il 24 gennaio) dalla sua scomparsa, Genova ha ricordato oggi la figura di Rossa, l’uomo, il lavoratore, il sindacalista, con una cerimonia ufficiale nella sede di Arcelor Mittal, alla presenza del presidente della Repubblica Sergio Mattarella. C’erano gli operai in tuta blu questa mattina nel padiglione 11, lo stesso che aveva ospitato la visita del Papa nel 2017, c’erano le nuove leve ma c’era anche chi ricorda i giorni della paura vicino a Guido Rossa, come don Franco Molinari, da 40anni cappellano di fabbrica nello stabilimento di Cornigliano. In una Genova appena imbiancata da una nevicata improvvisa che ha lasciato traccia anche sui tetti dello stabilimento, tutti insieme, come ogni anno, hanno ricordato Guido Rossa nella fabbrica dove ha lavorato e dove ha denunciato un brigatista infiltrato, celebrando la memoria di un uomo che, per dirla con le parole del presidente della Repubblica, “seppe battersi per tutti anche per chi preferiva fingere di non vedere”. Poco prima della cerimonia anche un incontro ristretto, all’interno dell’officina meccanica dello stabilimento, tra il presidente Mattarella, la figlia Sabina Rossa e le istituzioni locali. “A lui ho ribadito come la sua presenza a Genova oggi sia stata un onore per me – spiega nel pomeriggio Rossa – non solo come Capo dello Stato, ma per quello che rappresenta e per la sua storia, così come è un onore la sua vicinanza personale”. Quelle pronunciate oggi dal presidente della Repubblica nel suo discorso sono state “parole forti e di grande significato”, sottolinea ancora la figlia di Guido Rossa. “Ho raccolto negli anni – aggiunge – la vicinanza di 3 presidenti della Repubblica. Il primo fu Sandro Pertini, poi Giorgio Napolitano che assunse in modo forte la volontà di trasmettere la memoria di quella tragedia. E oggi quella di Sergio Mattarella, a Genova”. Un segnale che il Presidente Emerito della Repubblica Napolitano ha voluto ribadire anche in queste ore. “Ho ricevuto una lettera del presidente Napolitano – racconta Sabina Rossa – che nell’impossibilità di partecipare come avrebbe voluto alla cerimonia voleva dirmi quanto mi sia vicino. Si tratta di una lettera personale in cui vengono ripercorsi quegli anni, ricordando quel tragico periodo storico, le sensazioni e i momenti di quando apprese la notizia di mio padre”.
Redazione
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