sabato, Maggio 4, 2024

Parigi, contro i Gilet Gialli ora sfilato i Foulard rossi

L’atto undicesimo della protesta dei gilet gialli si è concluso, sabato scorso, con nuovi scontri con la polizia alla Bastiglia, durante i quali uno dei leader della mobilitazione, Jerome Rodrigues, è rimasto ferito da un proiettile di gomma a un occhio. Lo perderà, dice lo stesso Rodrigues. Colpito alla testa da un proiettile di gomma anche un militare in permesso che si era ritrovato nell’area dei tafferugli mentre passeggiava con alcuni amici.
Sebbene la partecipazione sia stata inferiore alle manifestazioni precedenti (segno, forse, di un’apertura di credito di alcune frange del movimento per la consultazione nazionale lanciata da Emmanuel Macron), le violenze sembrano aver esasperato parte della popolazione parigina, che il giorno dopo è scesa in piazza per chiedere “una cosa sola: il ripristino dell’ordine pubblico e delle libertà individuali”. Così si legge su una delle pagine Facebook espressione di questo neonato movimento che, come i gilet gialli, ha scelto un simbolo: il foulard rosso, indossato dai circa 10.000 dimostranti che hanno sfilato domenica per le vie della capitale concludendo la marcia proprio alla Bastiglia.

Anche la mobilitazione dei foulard rossi, come quella della controparte, è sorta e si è diffusa tramite i social network. A suonare l’adunata per “la maggioranza silenziosa che si è nascosta a casa per dieci settimane” è stato un ingegnere di Tolosa cinquantunenne, Laurent Soulié, che il mese scorso ha creato una pagina, ‘STOP – Adesso è abbastanza’ e un evento: “Marcia Repubblicana per le Libertà”. Le adesioni raccolte poi sono equivalse grossomodo al numero di persone scese in piazza. Il simbolo è quello eterno de La République, la Marianna col berretto frigio, che nell’immagine del profilo piange lacrime blu e rosse su un volto pallido, i tre colori della bandiera. “La rabbia è stata ascoltata, le rivendicazioni erano legittime ma ne denunciamo la forma, la violenza sistematica, l’odio contro i funzionari eletti, i giornalisti”, ha spiegato Soulié alla stampa. E proprio ai giornalisti si rivolge un post apparso sulla pagina ‘Les Foulards Rouges’, nel quale la categoria è accusata di non volersi schierare a loro favore, dopo le aggressioni ad alcuni cronisti avvenute durante le manifestazioni dei gilet gialli. Quest’altra pagina ha un altro amministratore, John Christophe Werner, che si definisce a sua volta “fondatore del movimento dei foulard rossi”.

Redazione
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