venerdì, Marzo 29, 2024

Analisi costi benefici sulla Tav negativa. Polemiche durissime sulla relazione presentata dal ministero delle Infrastrutture al Governo ed alla Francia

Il  progetto dell’alta velocità presenta “redditività fortemente negativa”. E’ quanto si legge nel documento sulle conclusioni della nuova analisi costi-benefici, pubblicata dal ministero dei Trasporti. Nello scenario “realistico” il valore attuale netto economico, ovvero il saldo tra i costi e i benefici, risulta pari a -6.995 milioni di euro considerando i costi “a finire” (escludendo i soldi già spesi) e a -7.949 milioniper quanto riguarda il costo intero. “L’analisi condotta mostra come, assumendo come dati di input” su flussi di merce e passeggeri e sugli “effetti di cambio modale quelli non verosimili contenuti nell’analisi costi-benefici” del 2011″, il progetto risulti appunto con “redditività negativa”.
Servono 12 miliardi in uno “scenario realistico” – Nel rapporto si legge che la realizzazione della Tav comporta un costo fino a 12 miliardi di euro nello scenario realistico e 16 miliardi se si considera quello dell’Osservatorio 2011. “Con riferimento all’impatto sulle finanze pubbliche degli Stati interessati, il costo da sopportare in caso di realizzazione del progetto non è rappresentato dalla somma dei soli costi di investimento e di gestione. A questi devono infatti essere sommate le minori accise che portano il bilancio complessivo da 10 a 11,6 miliardi (flussi attualizzati) nello scenario “realistico” e a 16 miliardi in quello denominato ‘Osservatorio 2011′”. “Qualora si faccia riferimento a stime di crescita della domanda e di modifica della ripartizione modale più realistiche – prosegue il rapporto -, gli effetti complessivi del progetto durante gli anni di esercizio, escludendo cioè il costo di investimento, risultano pari a 885 milioni”. “Con riferimento all’impatto sulle finanze pubbliche degli Stati interessati – si legge nel rapporto -, il costo da sopportare in caso di realizzazione del progetto non è rappresentato dalla somma dei soli costi di investimento e di gestione; a questi devono infatti essere sommate le minori accise che portano il bilancio complessivo da 10 a 11,6 miliardi (flussi attualizzati) nello scenario ‘realistico’ e a 16 miliardi in quello ‘Osservatorio 2011′”. Durissima la reazione del Commissario straordinario, Foietta: “L’analisi del governo sui costi-benefici della Tav “è una truffa. Mi riservo di vedere nel dettaglio i numeri – spiega -, ma mi sembra che dalla farsa si sia passati alla truffa. E’ un’analisi realizzata per far quadrare i conti in base a quello che vuole il padrone. I costi sono ampiamente gonfiati e si sottovalutano i benefici ambientali e sociali”.
Redazione
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