domenica, Aprile 28, 2024

Stop all’iter di riforma della legge sulle chiusure settimanali dei negozi, ConfimpreseItalia: “Ora può ripartire il confronto”

Si riapre il confronto con il mondo del commercio sulla proposta di legge dedicata alle chiusure domenicali dei negozi. La commissione Attività Produttive della Camera – che sta esaminando il testo di sintesi delle diverse proposte depositate dai parlamentari – riascolterà in audizione le associazioni di categoria, alla luce delle modifiche inserite nell’ultima versione, ossia quella del 31 gennaio scorso. Sul tema, Lega e M5S hanno trovato una formula su cui c’è l’accordo: “Siamo passati da tutti i negozi chiusi ad aperti con buon senso, inserendo il tema dei centri storici”, ha spiegato la presidente di commissione Barbara Saltamartini (Lega), aggiungendo che per il suo partito è particolarmente importante combattere il fenomeno dello spopolamento dei centri abitati e che si tratta anche di un modo per garantire la sicurezza nelle città”. Sul punto da registare anche la presa di posizione di ConfimpreseItalia: “Confimprese Italia valuta positivamente la scelta di interrompere il percorso della legge di riforma sulle aperture domenicali dei negozi e più in generale del mondo del commercio. Ripartire da una fase di ascolto delle parti in causa potrà segnare la differenza ed arrivare ad un provvedimento legislativo condiviso. ConfimpreseItalia porterà il suo contributo in sede di audizioni, così come ha sempre fatto ai tavoli di confronto. Sentire dal relatore Onorevole Dara le parole “testo reversibile” ci rasserena. Il riavvio dell’iter per la proposta di legge, rappresenta, dunque, una buona notizia, specialmente se nel nuovo percorso legislativo si terrà conto delle reali esigenze del tessuto commerciale. Sarà importante nel rispetto dei diritti dei lavoratori, mettere al centro della discussione, in maniera laica e non ideologica, il modello della rete commerciale, della salvaguardia della morfologia dei centri storici e non solo, delle evoluzioni del commercio, degli interessi dei consumatori, di cui nessuno parla, la possibilità di garantire al commercio ‘fisico’ di competere con il commercio elettronico senza ulteriori limiti. Le piccole imprese non si tutelano facendole chiudere o ostacolando la concorrenza, ma attraverso misure di sostegno come ad esempio linee di credito speciali che esulino dalla bancabilità dei tanti che hanno avuto problemi economici causati dagli anni di crisi, finanziamenti di reti d’imprese che promuovano campagne di marketing collettivo, la realizzazione di servizi urbani a sostegno degli esercizi commerciali che si trovano negli assi viari ad alta densità commerciale. Da tutto questo può ripartire il confronto, nell’interesse delle imprese, dei lavoratori e dei cittadini consumatori e ConfimpreseItalia ci sarà”.

Redazione
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