venerdì, Aprile 19, 2024

In Sala Ruspoli “Io non ci sto più”

In Sala Ruspoli “Io non ci sto più”

 

Successo della presentazione del libro

della criminologa Roberta Bruzzone

 

Quali sono le dinamiche e le trappole che i manipolatori affettivi mettono in campo per intrappolare le proprie vittime. E’ questo il tema di “Io non ci sto più”, il libro della criminologa Roberta Bruzzone, presentato ieri pomeriggio in una Sala Ruspoli affollata. “Non ho voluto concentrare l’attenzione su casi specifici – ha detto la criminologa – ma alle dinamiche che i manipolatori affettiviti di natura narcisista mettono in atto per portare a sofferenza l’altro”. Un problema, questo, che non si presenta solo all’interno della vita domestica, ma anche sul luogo di lavoro. Dinamiche che purtroppo accompagnano l’uomo dall’origine, come sottolineato dalla criminologa e che oggi con l’avvento dei social network sembrano emergere in maniera plateale. “E’ un libro che nasce da un’esperienza di 20 anni sul campo – ha proseguito Bruzzone – L’obiettivo è quello di trasferire questo tipo di conoscenze anche ai non addetti ai lavori”. “E’ importante divulgare questo tipo di conoscenze – ha proseguito Linda Corsaletti, criminologa di Cerveteri – Questo libro può essere considerato uno strumento salvavita perché chiunque può incappare in questa trappola (quella del manipolatore, ndr)”. Soddisfatta dell’iniziativa anche il consigliere comunale di Cerveteri Linda Ferretti: “E’ una bella opportunità poter ospitare la dottoressa Bruzzone, contattata tramite la criminologa di Cerveteri, Linda Corsaletti. Roberta Bruzzone – ha proseguito – ha trattato tutti i casi di risonanza e con la sua professionalità e sempre riuscita a ottenere buoni risultati entrando nello specifico di ogni argomento”. A puntare i riflettori sull’importanza di prendere atto di quali siano gli strumenti messi in atto dai manipolatori aprendo un confronto, è l’assessore alla Cultura Federica Battafarano. L’assessore ha colto l’occasione per puntare i riflettori sul caso di Chiara Insidioso, “da anni in stato vegetativo a causa di chi doveva proteggerla”. “Parlare quindi di questi temi – ha proseguito Battafarano – dà strumenti culturali e dà la possibilità di prendere atto di questi problemi”

Redazione
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