domenica, Aprile 28, 2024

Libia, le milizie di Zawiya hanno catturato 128 militari dell’esercito del generale Haftar

Uomini delle forze al comando del generale libico Khalifa Haftar sono stati fatti prigionieri nelle ultime ore nella “zona militare occidentale” dalle forze fedeli al governo di concordia nazionale di Tripoli. Lo confermano fonti libiche, precisando che sono in tutto “128 i combattenti della Brigata 106” catturati dalle milizie di Zawiya, che hanno sequestrato loro armi ed equipaggiamenti. Secondo le fonti, sarebbero “32 i mezzi” sequestrati alle forze di Haftar.
Intanto, caccia delle forze di Misurata hanno condotto all’alba due raid contro le forze del generale Haftar nella parte meridionale di Garian, la città ad un centinaio di chilometri a sud di Tripoli dove l’Esercito nazionale libico è entrato ieri. Lo riferiscono fonti libiche all’Adnkronos, precisando che al momento non si hanno notizie di vittime. “Le forze di Haftar sono in seria difficoltà, la sua offensiva nell’ovest della Libia fallirà”, spiega  Ashraf Shah, ex membro del dialogo politico che ha negoziato gli accordi di Skhirat. “Le notizie secondo cui le sue forze sarebbero a 30-40 chilometri dalla capitale sono pura propaganda – assicura – Non hanno speranze di entrare a Tripoli, dove la situazione è assolutamente tranquilla”.Secondo Shah, la “scommessa” del generale di conquistare l’ovest del Paese per presentarsi alla Conferenza nazionale in una posizione di forza “fallirà”. Sul caso interviene Matteo Salvini, che si dice “molto preoccupato” per la situazione in Libia. “Sto avendo aggiornamenti ora per ora dalla nostra intelligence, bisogna gettare acqua sul fuoco. Non vorrei che qualcuno, per interessi economici e commerciali, stesse invogliando a una soluzione armata, sarebbe devastante”, ha detto il vicepremier a margine del G7 dei ministri dell’Interno. “Ogni riferimento a chi c’è dietro Haftar è puramente casuale”, ha aggiunto. “Siamo profondamente preoccupati per l’escalation militare in corso in Libia, esortiamo tutte le parti coinvolte a ridurre la tensione e evitare ogni provocazione”. Maja Kocijančič, portavoce della Commissione Europea, nel briefing odierno risponde così ad una domanda sugli eventi in corso in Libia. “Non ci può essere soluzione militare alla crisi libica, la situazione attuale richiede che chi è nella posizione di decidere agisca in modo responsabile e ponga l’interesse nazionale davanti a tutto”.
Redazione
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