Home Primo piano Esteri Libia, il Premier Conte chiede un immediato cessate il fuoco. Dalla Libia...

Libia, il Premier Conte chiede un immediato cessate il fuoco. Dalla Libia Sarraj evoca l’apocalisse: “800mila migranti pronti ad invadere Italia ed Europa e tra loro criminali e jihadisti legati all’Isis”

0

Giro di consultazioni a Roma sulla crisi della Libia. Nella Capitale il premier vede Mohammed Al Thani, vicepremier del Qatar, Stato sponsor dell’esecutivo Sarraj, e Ahmed Maitig, numero due del Consiglio presidenziale. E’ stata una giornata convulsa per le notizie che arrivavano dalla Libia, dove il Presidente riconosciuto dalla Comunità internazionale Sarraj ha avvertito l’Italia e lanciato un chiaro messaggio al resto del mondo: “Fate presto”, il peggioramento della situazione in Libia potrebbe spingere “800mila migranti e libici a invadere l’Italia e l’Europa”. E in questo enorme numero di migranti ci sono anche criminali e soprattutto jihadisti legati a Isis: Ringrazio l’Italia per aver tenuto aperta l’ambasciata, per mantenere in funzione l’ospedale da campo a Misurata, per il supporto politico che il governo Conte ci sta offrendo”, ha aggiunto. “Siamo di fronte a un’aggressione che potrà diffondere il suo cancro in tutto il Mediterraneo. C’è bisogno che Roma e l’Ue siano unite e ferme nel bloccare la guerra di aggressione di Haftar, che ha tradito la Libia e la comunità internazionale”. Alle parole di Sarraj si sono aggiunte quelle del Presidente del Consiglio Conte: “”Vogliamo un cessate il fuoco immediato e auspichiamo il ritiro delle forze dell’esercito di liberazione nazionale, Lna” dice il premier Giuseppe Conte al termine dell’incontro con il vice primo ministro del Qatar, Al Thani, sulla crisi libica. “Anche loro – ha detto Conte – sono fortemente preoccupati” e io ” ho ribadito al vicepremier qatarino la nostra forte preoccupazione per la deriva militare, che non può essere la soluzione”. “La nostra strategia – dice parlando della linea italiana – è ben precisa, rispettosa delle popolazioni locali, affidatata alla diplomazia” finalizzata al contrasto ‘dell’uso della forza’”. Per la crisi libica “la soluzione politica, su cui abbiamo lavorato da quando ci siamo insediati come governo e che ha avuto tappa significativa nella conferenza di Palermo, resta l’unica plausibile'”. “L’attività diplomatica si è intensificata, al fine di raggiungere una prospettiva per una soluzione inclusiva e sostenibile, sotto l’egida delle Nazioni unite”.

NO COMMENTS

LEAVE A REPLY

Please enter your comment!
Please enter your name here

Exit mobile version