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Sanità, Molise e Veneto chiamano i neolaureati in medicina nei pronto soccorso per carenza di personale

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Dopo i pensionati richiamati al lavoro in Molise e Veneto per far fronte alla carenza dei medici , ora la Toscana ricorre ai neolaureati, dunque non ancora specializzati, da formare e assumere con contratti libero professionali ‘formazione lavoro’, da impiegare nei pronto soccorso. Misure straordinarie, adottate dalla Regione, che attirano le critiche degli addetti ai lavori. Pensionati e neolaureati in corsia, “ma sembra ci sia dimenticati dell’età di mezzo”, ironizza Carlo Palermo, segretario nazionale dell’Anaao Assomed, sostenendo che con queste misure “si sta perdendo di razionalità e lucidità”, si sta prospettando “una sorta di sanità pubblica a basso costo” e “un’ulteriore deleteria precarizzazione” che mette a rischio i medici stessi, creando disparità, e la sicurezza delle cure. In questo modo infatti “verrebbero assunti in regime libero professionale medici che poi dovrebbero procurarsi da soli tutte le tutele previdenziali e assicurative con proprie risorse: quelle tutele che oggi sono garantite all’interno del contratto. Il contratto infatti – ricorda – significa anche tutela per quanto riguarda gli orari di lavoro, i riposi, i tempi di lavoro massimo, ma anche sicurezza delle cure del cittadino. Chi preferirebbe essere operato da un chirurgo che ha lavorato tutta la notte rispetto a uno che ha riposato a casa e arriva fresco in ospedale?”.

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