giovedì, Marzo 28, 2024

SOS Reddito di Cittadinanza, lettera aperta al Movimento 5 StelleFargnoli: richiedenti angosciati dalla possibilità di non trovare lavoro

SOS Reddito di Cittadinanza, lettera aperta al Movimento 5 Stelle

Fargnoli: richiedenti angosciati dalla possibilità di non trovare lavoro

 

C’è una falla, forse nemmeno di poco conto, nella norma che istituisce il Reddito di Cittadinanza e che sono i cittadini stessi a mettere in evidenza. Un deficit, diciamo così di sensibilità sociale, che più d’uno fra i richiedenti ha lamentato, sollevando di fatto il sipario sui termini di un dibattito che non può che tornare alla fonte del testo (il Decreto Legge 29 gennaio 2019, n 4) ossia il Movimento 5 Stelle, che del RdC vanta a tutto tondo la paternità sia politica che legale. Diamo dunque voce con questa lettera aperta alla dirigenza del Movimento a quei richiedenti che si trovano a fare i conti con una domanda non accolta, in base al calcolo dei parametri e coefficienti Isee previsti dal Governo per accedere al sostegno. Cittadini che si sono sentiti respingere la richiesta dall’INPS con motivazioni nel cui merito non entriamo, e che non contestiamo, ma che per le vie più diverse hanno fatto in modo di far sentire la propria perplessità e talora sbigottimento, richiamandosi proprio allo spirito del Decreto, così come innumerevoli volte è stato spiegato dai vertici di Governo e del Movimento stesso. Cittadini che mi hanno in diversi casi personalmente contattato (ndr) per far valere le ragioni di una obiezione di concetto che ho avuto modo di condividere e che nel giro di qualche tempo ho potuto assodare che tali e quali erano pervenute anche all’ex Consigliere comunale di Ladispoli, Gabriele Fargnoli, con cui le istanze di questa lettera si sono perfettamente integrate. Eccoci al dunque. “Io non contesto l’esito della risposta negativa che ho ricevuto – sostiene Gabriele Fargnoli, donna single residente a Ladispoli, la cui domanda di RdC è stata per l’appunto respinta – dato che il mio scopo non era quello di farmi mantenere dallo Stato. In qualche modo ce la farò – spiega la ragazza, sebbene comprensibilmente delusa – ma quello che non capisco è se a questo punto mi daranno comunque una mano a ricollocarmi nel mercato del Lavoro, oppure se tutto si chiude con un No, e amen”.

Il punto è dirimente, visto che in tutte le sedi mediatiche Il vice premier Di Maio in persona ha spiegato che il RdC non è altro che un aiuto pro-tempore finalizzato al reinserimento del soggetto, preso in carico dallo Stato tramite l’INPS, nel circuito del Lavoro, previa procedura di formazione. Tanto che al terzo eventuale rifiuto, si viene esclusi dal programma. “In questo senso – commenta Gabriele Fargnoli – i richiedenti respinti sollevano una questione di rilievo assoluto. Posto cioè che la domanda di RdC non sia andata a buon fine, che ne è della sorte professionale del cittadino che l’ha presentata? Se il senso ultimo del percorso burocratico è un rigetto, per quanto motivato, che chiude tout-court anche le porte del sospirato rientro nel mondo del Lavoro, la ratio del Decreto va a farsi benedire”. A dirlo anche più esplicitamente è RG, anche lei di Ladispoli: “Se ce l’ho fatta finora a barcamenarmi, magari ce la posso anche fare per un altro po’; fra amici e parenti, grazie a Dio, qualcuno che può darmi una mano c’è ancora. Anche se mi dicono che non ho diritto a un sostegno in base al mio Isee, spero almeno di essere inserita comunque nella procedura di formazione per ritrovare un lavoro che mi manca ormai da due anni”. E non sono certamente le uniche richieste di aiuto che abbiamo avuto modo di registrare. Ed ecco il punto. Il cittadino che presenta la domanda di RdC, in pratica, sta chiedendo di poter tornare a lavorare. “Si spera – sottolinea Fargnoli – che il Movimento 5 Stelle voglia valutare questa possibilità, e cioè che siano considerate su due piani ben distinti la verifica delle condizioni patrimoniali dell’individuo richiedente, da che si determina se abbia o meno i requisiti di Legge per ricevere la Card, e la possibilità di essere in ogni caso valutato come soggetto privo di reddito, disoccupato, e quindi bisognoso di rientrare sul mercato del Lavoro”. Un rilievo a cui è difficile non prestare attenzione. Si tratta dopotutto di vedere applicato il Decreto Legge secondo la logica stessa che lo ha ispirato, evitando di chiudere la porta in faccia a chi magari per lo scarto di un’inezia si vede escluso dal sostegno, ma conserva ancora la legittima aspettativa di riqualificarsi e tornare a generare un dignitoso reddito per sé e per la propria famiglia. Questa è in conclusione l’istanza che presentiamo alla Dirigenza del Movimento 5 Stelle, nella certezza di suscitare l’interesse del Legislatore verso un problema imprevisto forse all’inizio, che assume ora contorni a nostro giudizio rilevanti, dato che i cittadini sembrano avere compreso fin troppo bene le finalità della norma.

Furio Falvo

Redazione
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