venerdì, Maggio 3, 2024

Editoria, Maurizio Belpietro oggi direttore per un solo giorno de “L’Unità”

“Maurizio Belpietro direttore de L’Unità. L’ultimo affronto alla storia del quotidiano, fondato da Antonio Gramsci – si legge in un comunicato del Cdr -, è arrivato ieri pomeriggio all’improvviso e senza alcuna comunicazione al Comitato di redazione da parte dell’amministratore delegato Guido Stefanelli quando in redazione era in chiusura il numero speciale realizzato per evitare la decadenza della testata”. “Si tratta di un gesto gravissimo, un insulto alla tradizione politica di questo giornale e della sinistra italiana prima ancora che una violazione delle norme contrattuali. L’Unità, giornale fondato da Antonio Gramsci e sopravvissuto al fascismo, in mano ad un direttore da sempre apertamente schierato con la parte più conservatrice della politica italiana e più volte alla guida di giornali di proprietà di Silvio Berlusconi che a l’Unità e ai partiti della sinistra non hanno mai risparmiato insulti e campagne d’odio. Il giornale oggi in edicola con la firma di Maurizio Belpietro ma non con quella di Umberto de Giovannangeli che, componente del comitato di redazione chiamato a lavorare a questo numero speciale, avendo saputo del cambio di direzione soltanto pochi minuti prima che il giornale andasse in stampa ha deciso di ritirarla in segno di protesta”. “Da mesi -si legge nel comunicato del Cdr de L’Unita- la redazione è impegnata in un estenuante confronto con la proprietà nel tentativo di riportare il giornale in edicola, anche a costo di pesanti sacrifici, e mai una simile evenienza è stata prospettata al comitato di redazione e alla Federazione Nazionale della Stampa. E’ evidente che da ora in poi e su queste basi non c’è alcuna possibilità di trattare oltre e che i giornalisti de l’Unità tuteleranno la propria professionalità e la propria storia in tutte le sedi possibili”. “La notizia della nomina di Maurizio Belpietro alla direzione de l’Unità è soltanto l’ultimo tassello di una storia iniziata nel 2015 quando la Piesse di Guido Stefanelli e Massimo Pessina ha riportato in edicola il giornale, e culminata nel giugno 2017 con la chiusura dopo mesi di attacchi ai diritti dei lavoratori e alle norme contrattuali. Adesso, però, crediamo sia arrivato il momento di dire basta a questo scempio: faremo tutto quanto è nelle nostre possibilità ma chiediamo ai vertici dei partiti della sinistra, al mondo della cultura, ai sindacati e a tutti coloro che hanno a cuore il futuro dell’informazione libera e democratica di mobilitarsi al fianco della redazione per difendere un patrimonio culturale e professionale comune”. “Sulla scelta dell’editore” del giornale, dice il responsabile Comunicazione del Pd Marco Miccoli, “di far firmare il numero in uscita domani da Maurizio Belpietro si precisa che il Partito democratico non ne era assolutamente a conoscenza. L’abbiamo appreso dal comunicato del Cdr solo qualche ora fa”. “Non sfugge a nessuno che, vista la storia del giornale e gli orientamenti politici di Belpietro, la scelta dell’editore Pessina è stata una furbizia di cattivo gusto”, sottolinea Miccoli.
Redazione
Redazione
La nostra linea editoriale è fatta di format innovativi con contenuti che spaziano dalla politica allo sport, dalla medicina allo spettacolo.

Articoli correlati

Ultimi articoli