Processo omicidio Vannini– Aspettando il terzo grado della Corte di Cassazione
Spuntano due nuove testimonianze
Ai microfoni di ‘Quarto Grado’è stato intervistato una persona che ha parlato di un episodio nel quale Antonio Ciontoli gli avrebbe puntato una pistola contro
Due nuove testimonianze a pochi giorni dalla deposizione confermata davanti ai Pm da parte di Davide Vannicola dopo l’intervista rilasciata a ‘Le Iene’. “Abbiamo fatto istanza per altre due testimonianze che riteniamo essere molto importanti”. Con queste parole Marina Conte, la mamma di Marco Vannini, il 21 enne morto nel maggio del 2015 in seguito al colpo di pistola sparato dal padre della fidanzata Antonio Ciontoli all’interno della loro casa di famiglia, durante la trasmissione di Rete4 “Quarto Grado” è tornata sulla vicenda giudiziaria più dibattuta del momento. In attesa del terzo grado della Corte di Cassazione, il quale potrebbe rimettere in discussione tutto il processo, concentrandosi soprattutto sulla mancata tempestività nel chiamare i soccorsi, è stato intervistato un altro testimone che ha parlato di un episodio nel quale Antonio Ciontoli gli avrebbe puntato una pistola contro. E poi, come si diceva la mamma Marina, presente in studio insieme al marito, e papà di Marco, Valerio Vannini, ha annunciato la novità, riferendosi soprattutto ad una testimonianza di una vicina di casa dei Ciontoli che avrebbe sentito Marco urlare tantissimo durante quella drammatica notte.
Mamma Marina
Per me sono stati in cinque ad uccidere mio figlio” parla così mamma Marina davanti alle telecamere di Quarto Grado in una puntata dedicata al caso Vannini dopo la deposizione di Davide Vannicola al Tribunale di Civitavecchia. “Per me in quella casa – afferma mamma Marina – c’erano altre persone e mio figlio dopo che è stato sparato non è morto subito. Per me sono tutti e cinque responsabili in egual maniera”.
