lunedì, Aprile 29, 2024

Andrea Camilleri ci ha lasciato, addio ad un grande intellettuale italiano

Dopo quasi un mese di agonia Andrea Camilleri si è arreso. Il creatore di Montalbano si è spento a 93 anni. Era stato ricoverato in gravi condizioni lo scorso 17 giugno. Era uno degli scrittori italiani più apprezzati e famosi nel mondo. Andrea Calogero Camilleri era nato il 6 settembre 1925 a Porto Empedocle (Agrigento), figlio unico di Carmelina Fragapane e di Giuseppe Camilleri, ispettore delle compagnie portuali che partecipò alla Marcia su Roma.[ Vive a Roma dalla fine degli anni quaranta e dal 1968 trascorre alcuni mesi l’anno a Bagnolo, frazione di Santa Fiora, nel territorio del Monte Amiata in Toscana. Dal 26 settembre 2014 è cittadino onorario del borgo toscano, da lui descritto come suo “luogo del cuore” il 14 agosto 2017 gli viene intitolato il Teatro Comunale del paese grossetano.  Dal 1939 al 1943, dopo una breve esperienza in Collegio Vescovile “Pio X”, dal quale fu espulso per aver lanciato delle uova contro un crocifisso, studia al Liceo Classico “Empedocle” di Agrigento dove nel 1943 otterrà la maturità senza fare esami, poiché, a causa dei bombardamenti e in previsione dell’imminente sbarco in Sicilia delle forze alleate, le autorità scolastiche decisero di chiudere le scuole e di considerare valido il secondo scrutinio trimestrale. A giugno dello stesso anno comincia, come ricorda lo scrittore, «una sorta di mezzo periplo della Sicilia a piedi o su camion tedeschi e italiani sotto un continuo mitragliamento per cui bisognava gettarsi a terra, sporcarsi di polvere, di sangue, di paure». Tra il 1946 e il 1947 vive a Enna, in due misere stanzette prive di riscaldamento, e casualmente, dapprima attirato dal tepore, comincia a frequentare con assiduità la Biblioteca Comunale diretta dall’avvocato Fontanazza. Diventato suo amico questi gli fa conoscere gli scritti originali di due celebrità letterarie locali: Nino Savarese e Francesco Lanza. Diventa anche amico di Franco Cannarozzo, che poi divenne un famoso scrittore di romanzi di fantascienza con lo pseudonimo di Franco Enna. Camilleri ricorda che il periodo ennese lo indusse a partecipare a certamen letterari, e fu proprio nel 1947 che vinse il Premio Firenze con alcune sue poesie. Camilleri, nel documentario Rai “Il luogo e la memoria” (da lui scritto e letto) attesta il debito letterario verso Enna: «…Ed io, proprio in quelle due stanzette, credo di essermi formato come scrittore». Incomincia a lavorare come regista teatrale nel 1942. Nel 1944 si iscrive alla facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università degli Studi di Palermo, ma non consegue la laurea. S’iscrive al Partito Comunista Italiano e dal 1945 pubblica racconti e poesie, arrivando anche fra i finalisti del Premio Saint Vincent. Nel 1949 viene ammesso, unico allievo regista per quell’anno, all’Accademia nazionale d’arte drammatica, dove conclude gli studi nel 1952, contemporaneamente ad allievi attori che diverranno celebri, come Luigi Vannucchi, Franco Graziosi e Alessandro Sperlì, con i quali stringe amicizia; da allora esegue la regia di più di cento opere, soprattutto di drammi di Pirandello. Tra il 1945 e il 1950 pubblica racconti e poesie, vincendo anche il Premio Saint Vincent. Alcune sue poesie vengono pubblicate in un’antologia curata da Giuseppe Ungaretti. Scrive i suoi primi racconti per riviste e per quotidiani come L’Italia socialista e L’Ora di Palermo. È il primo a portare Beckett in Italia, di cui mette in scena Finale di partita nel 1958 al Teatro dei Satiri di Roma e poi ne cura una versione televisiva con Adolfo Celi e Renato Rascel. A Camilleri si devono anche le rappresentazioni teatrali di testi di Ionesco (Il nuovo inquilino nel 1959 e Le sedie nel 1976), Adamov (Come siamo stati nel 1957, prima assoluta in Italia), Strindberg, T. S. Eliot. Porta in teatro i poemi di Majakovskij nello spettacolo Il trucco e l’anima. Nel 1954 partecipa con successo a un concorso per funzionari Rai, ma non viene assunto poiché comunista, come disse lui stesso. Entra alla Rai tre anni dopo. Nel 1957 sposa Rosetta Dello Siesto da cui ha tre figlie e quattro nipoti. Insegna al Centro sperimentale di cinematografia di Roma dal 1958 al 1965 e poi dal 1968 al 1970; è titolare della cattedra di regia all’Accademia nazionale d’arte drammatica dal 1977 al 1997. Scrive su riviste italiane e straniere (Ridotto, Sipario, Il dramma, Le thèâtre dans le monde) e dal 1995 su l’«Almanacco letterario» (Edizione dell’Altana). Dal 1959 a tutti gli anni sessanta, tra le molte produzioni Rai di cui si occupa come delegato alla produzione hanno successo gli sceneggiati Le avventure di Laura Storm, con Lauretta Masiero, e le fiction con il tenente Sheridan, protagonista Ubaldo Lay (fra cui la miniserie La donna di quadri), Le inchieste del commissario Maigret, protagonista Gino Cervi. Nel 1968 cura la regia del teleromanzo Lazarillo, tratto dal romanzo Lazarillo de Tormes, con Paolo Carlini e Vittorio Guerrieri. Nel 1978 esordisce nella narrativa con Il corso delle cose, scritto dieci anni prima e pubblicato gratuitamente da un editore a pagamento con l’impegno di citare l’editore stesso nei titoli dello sceneggiato TV La mano sugli occhi tratto dal libro che non viene distribuito e rimane ignoto al pubblico dei lettori.  Nel 1980 pubblica con Garzanti Un filo di fumo, primo di una serie di romanzi ambientati nell’immaginaria cittadina siciliana di Vigata a cavallo fra la fine dell’Ottocento e l’inizio del Novecento. Grazie a quest’ultima opera Camilleri riceve il suo primo premio letterario a Gela. Nel 1984 pubblica, per Sellerio editore, La strage dimenticata, senza successo. Nel 1992 riprende a scrivere dopo dodici anni di pausa e pubblica La stagione della caccia e nel 1993 La bolla di componenda, entrambe presso Sellerio Editore. Nel 1994 pubblica La forma dell’acqua, primo romanzo poliziesco con il commissario Montalbano e successivamente (1995) Il birraio di Preston, che partecipa al Premio Viareggio e grazie al quale, pur senza classificarsi, riesce a ottenere un discreto successo di pubblico. Con quest’opera partecipa a Siracusa, nel 1996, anche al Premio Vittorini, entra nella rosa dei tre vincitori ma il Superpremio della giuria viene aggiudicato a Gustaw Herling. Camilleri diventa un autore di grande successo e i suoi libri, ristampati vendono milioni di copie in tutto il mondo. Lascia un vuoto incolmabile nella letteratura e nella cultura italiana. Ci mancherà tantissimo.
Redazione
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