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Carabiniere ucciso, la rabbia del Cocer: “Non è possibile morire in questo modo”

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“Non è possibile morire così per un intervento stupido che normalmente si dovrebbe risolvere senza troppi problemi. Per quanto mi riguarda la responsabilità è dei vari governi, compreso questo, che si sono succeduti negli anni e che, per garantire diritti ai delinquenti, non hanno tutelato lo Stato e i suoi servitori. Sono certo che quei due banditi, anche una volta arrestati, andranno a farsi una vacanza di pochi giorni nelle carceri italiane per poi ritornare a delinquere e ammazzare gente innocente come nulla fosse”. E’ quanto affermano  Antonio Tarallo e Gaetano Schiralli del Cocer carabinieri, dopo l’uccisione – stanotte – del vice brigadiere Mario Rega Cerciello, 35 anni. “Non sono i decreti sicurezza che risolveranno mai questi problemi, ma sono leggi serie concordate tra politica e magistratura affinché il delinquente -aggiungono Tarallo e Schiralli- debba avere paura di commettere reati così come accade in tutti i paesi civilizzati del mondo. Approfitto per mandare un forte abbraccio alla famiglia del collega/amico deceduto, sperando che questa tragedia possa svegliare gli animi di chi ci governa, di chi dovrebbe tutelarci giuridicamente per evitare che queste cose non accadano più”.

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