giovedì, Marzo 28, 2024

Variante al piano, luci e ombre. “Si può fare” vota contro

“In questa situazione di incertezza sarebbe stata saggia una linea di maggior prudenza, attendendo l’esito della lite”

Variante al piano, luci e ombre. “Si può fare” vota contro

 

Nella seduta di consiglio comunale del 31 luglio ultimo scorso il Movimento Civico “Si Può Fare” ha votato contro la variante del piano regolatore generale (adottata nel 2010 e finita di controdedurre alla fine 2016) proposta dall’amministrazione del sindaco Grando. Il piano sottoposto al voto dell’aula ha spunti positivi, come la riduzione delle capacità edificatorie nei comparti commerciali industriali artigianali e un alleggerimento del peso insediativo residenziale nella vasta area cosiddetta “Osteria Nova”. Bene anche la conferma della previsione delle aree turistiche ricettive nelle zone di via Roma e Palo Laziale adiacente al mare, anche se con qualche colpevole dimenticanza, ad esempio l’area interclusa tra l’albergo “Le tamerici” ed il campeggio che differentemente dalla precedente pianificazione da turistico ricettivo a verde privato.

Pericolosa anche sotto il profilo delle possibili conseguenze giudiziarie ed eventualmente anche di natura risarcitoria la nuova pianificazione dell’area cosiddetta “Punta di Palo”. E’ indubbia la facoltà dell’amministrazione di pianificare il territorio, ma in questo caso la progettazione proposta sovrascrive, di fatto modificandola sostanzialmente, un piano preesistente – revocato lo scorso anno dal sindaco Grando ma annullata dal tribunale amministrativo del Lazio alcuni mesi fa e pertanto vigente. Sentenza che l’amministrazione ha già deciso di appellare al Consiglio di Stato. In questa situazione di incertezza sarebbe stata saggia una linea di maggior prudenza, attendendo l’esito della lite prima di modificare il piano vigente, anche per non esporre l’Ente ed i Consiglieri ad eventuali forme di rivalsa. A quanto già detto si aggiunge l’ampliamento della zona edificabile in una porzione dell’area compresa tra via Primo Mantovani (già Via Roma) e la ferrovia. L’estensione territoriale dell’intervento che si svilupperà su un area pari a circa alla metà del Cerreto con un indice di cubatura 0.5mc/mq (0.4 al privato e 0.1 al pubblico) ed altezza massima consentita 14ml (4 piani fuori terra) da vita una vera zona di espansione urbana. Zona di espansione che, essendo soggetta a pianificazione secondaria, dovrà costituirsi in consorzio e sopportare i costi di urbanizzazione, a carico dei proprietari dei terreni, con tempi lunghissimi. Riteniamo che una tale previsione abbia un impatto negativo sia sull’area sia sui proprietari. L’intera area potrebbe essere invece ripianificata come nella precedente variante come Zona agricola di campagna urbana con lotti da 5.000mq e un indice e altezza adeguati all’area. Tale previsione consentirebbe un edificazione consona all’area, a basso impatto ambientale e sostenibile per la città. Ci sarebbe molto altro da dire e approfondire e l’occasione sarà sicuramente la fase di pubblicazione del piano e delle osservazioni. Sul piano strettamente politico invece la singolarità è stata la fase del voto. Infatti la variante è stata approvata con 9 voti favorevoli, 6 astenuti e 7 contrari. I sei astenuti erano tutti consiglieri della maggioranza che sostiene il sindaco Grando. La domanda sorge quindi spontanea – l’astensione è frutto di una non condivisione della proposta di piano oppure è determinata da situazioni di incompatibilità dei singoli consiglieri? Se il voto di astensione è frutto di una non condivisione del piano il problema è esclusivamente di natura politica. Ma se il voto di astensione è stato determinato dall’incompatibilità di alcuni consiglieri temo che “il solo voto di astensione” non sia sufficiente a sanare l’incompatibilità. Pertanto sottoporremmo formalmente al Segretario Generale dell’Ente e all’Avvocatura del Comune istanza di verifica della legittimità dell’atto, anche perché eventuali problematiche sull’adozione della variante devono essere chiarite subito, prima che l’atto inizi a produrre effetti giuridici.
Consigliere Comunale

Redazione
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