“All’assessore Amelia Mollica Graziano riconosciamo il coraggio di esporsi in difesa dell’amministrazione Grando, all’inverso di molti altri amministratori, che appaiono latitanti, come se avessero divorziato dalla città, come se fossero solo ospiti; anche piuttosto sofferti. Però, come spesso le capita, l’assessore Mollica Graziano, si fa prendere la mano e, in questa sua difesa incondizionata dell’amministrazione, finisce col peccare di lealismo. Come se l’unica modalità per le gerarchie interne della maggioranza, fosse la fedeltà alle posizioni del Sindaco, con tutto quello che ciò comporta: l’assenza di qualsiasi confronto – non solo con la città. Comprendiamo l’insofferenza verso le critiche, che cadono peraltro su una maggioranza che – malgrado le diverse emigrazioni in partiti nazionali, non ultima quella del Sindaco stesso – appare fragile, impalpabile nella sua azione, mossa più da strategie pubblicitarie (anche maldestre) piuttosto che dai contenuti. E in queste ore risulta più chiaro che mai. Anche sul passaggio del servizio idrico ad Acea, per cui questa strategia “determinata e decisa”, perseguita ciecamente, rischia di non portare molto lontano. Oggi, l’assessore Mollica Graziano, dopo aver difeso posizioni smentite dalla pratica quotidiana – e non certo dai guastatori di Ladispoli Città ma da semplici cittadini, sui social e per strada – tra cui il rilancio del servizio anagrafe, che arranca ancor più che in passato, si lancia in una spericolata difesa di una spesa indifendibile, quella della videosorveglianza per Piazza Almirante, costata ai cittadini oltre 30 mila euro. Trentamila euro, si, per videosorvegliare una targa e il parcheggio riservato di un supermercato. La Mollica Graziano, forse per inesperienza, prova a sostenere che la spesa riguardi anche altre vie di Ladispoli, ma basta leggere l’atto pubblicato sull’Albo Pretorio per rendersi conto che si fa menzione solo di piazza Almirante. Non escludiamo che esistano altre determine con altri importi impegnati per la videosorveglianza. Ma la n. 1358 del 19/08/2019 parla di 30.378 euro impegnati per videosorvegliare solo quella piazza. Eppure, l’assessore non lesina attacchi a chi critica questo atto di dubbia utilità pubblica, accusando i detrattori di aver letto male le carte, o di non averle capite. Nella realtà, invece, sembrano proprio gli amministratori di maggioranza a non sapere di cosa parlano. Impressione che torna in diverse circostanze e ambiti. E dopo i turni mutevoli dell’anagrafe e gli oltre trentamila euro di videosorveglianza a una targa, anche le novità promesse sul fronte del personale appaiono lettera morta, visto ciò che sta accadendo con l’uscita di chi ha scelto di andare in pensione con quota 100. Uno svuotamento degli uffici senza programmazione di un turnover, affidandosi a bandi di mobilità che non aumentano il personale fisso dell’Ente nè favoriscono il ricambio generazionale. Per concludere, il richiamo che l’assessore Mollica fa sui tagli al sociale, minimizzandone l’esistenza, fa il paio con un’altra sua affermazione, qui riassunta: “l’art. 208 del codice della strada e modifiche, impone alle amministrazioni comunali di impiegare gli introiti delle multe in opere di questo genere, come la videosorveglianza”. Vorremmo far presente all’assessore che gli introiti delle multe stradali finanziano per il 50% la spesa corrente, proprio quella che la sua amministrazione continua a tagliare provocando gli “inesistenti” tagli al sociale che hanno sottratto ore di assistenza ad anziani e diversamente abili. Non possiamo che augurare buon lavoro all’assessore, soprattutto riguardo lo studio degli atti pubblici così, quando torneremo a confrontarci, potremo farlo sui fatti e non sulle sue interpretazioni”. Così in una nota il Movimento Civico Ladispoli Città
Videosorveglianza, Ladispoli Città a Mollica Graziano: non sanno di cosa parlano
