Home Primo piano Attualità Brexit, Boris Johnson ‘mostra i muscoli’. Gli risponde duro Tusk: “Stupido scariballe”

Brexit, Boris Johnson ‘mostra i muscoli’. Gli risponde duro Tusk: “Stupido scariballe”

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donald tusk e boris johnson
Il governo britannico si sta preparando ad una rottura delle trattative sulla Brexit con l’Unione europea. Lo riporta la Bbc, citando fonti di Downing Street, che hanno riferito che la Ue non ha mostrato alcuna intenzione di “muoversi di un centimetro” dalle proprie posizioni, dopo che il premier Boris Johnson ha presentato a Bruxelles le sue nuove proposte per una revisione del ‘backstop’ sul confine irlandese. Un accordo all’ultimo minuto non viene però del tutto escluso, anche se le stesse fonti riferiscono che dopo una telefonata tra il premier Boris Johnso e la cancelliera tedesca Angela Merkel un accordo sulla Brexit è ormai “essenzialmente impossibile”. Nella telefonata, Johnson ha illustrato alla Merkel le nuove proposte presentate alla Ue sul confine irlandese. La cancelliera, riferisce la fonte di Downing Street, ritiene però che un accordo basato su queste nuove proposte sia “estremamente improbabile”. Per la Merkel, non c’è possibilità di accordo, a meno che l’Irlanda del Nord non rimanga all’interno dell’unione doganale europea.
Il presidente del Consiglio Ue, Donald Tusk, accusa in un tweet Boris Johnson di giocare a “uno stupido scaricabarile” sulla Brexit. La questione “non è chi vince”, ma è “il futuro dell’Europa e del Regno Unito così come la sicurezza e gli interessi del nostro popolo”, scrive Tusk che, sempre rivolto al premier britannico, aggiunge: “Non vuoi un accordo, non vuoi un’estensione, non vuoi una revoca, quo vadis?”. Il presidente del Consiglio Ue, Donald Tsuk, accusa in un tweet Boris Johnson di giocare a “uno stupido scaricabarile” sulla Brexit. La questione “non è chi vince”, ma è “il futuro dell’Europa e del Regno Unito così come la sicurezza e gli interessi del nostro popolo”, scrive Tusk che, sempre rivolto al premier britannico, aggiunge: “Non vuoi un accordo, non vuoi un’estensione, non vuoi una revoca, quo vadis?”.

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