mercoledì, Aprile 24, 2024

Invasione turca in Siria, l’Europa teme l’arrivo di foreign fighters

Sui foreign fighters che si trovano nell’area siriana dove la Turchia ha sferrato la sua offensiva, “c’è seria preoccupazione”. Lo afferma una fonte Ue altamente qualificata, in vista della discussione al consiglio dei ministri degli Esteri dell’Ue di lunedì, a Lussemburgo. In seguito all’operazione militare della Turchia nel nordest della Siria vi è il rischio che i miliziani dell’Isis lì detenuti “possano fuggire”. “Non sono sicuro che Ankara possa prendere il controllo della situazione”, ha detto Vladimir Putin nel corso del summit dei capi della CSI ad Ashgabat. La deputata repubblicana al Congresso Usa, Liz Cheney, è pronta a presentare nei prossimi giorni una legge che impone sanzioni alla Turchia per l’attacco alle milizie curde. La figlia dell’ex vicepresidente Dick Cheney, nonostante sia una delle più strette alleate di Donald Trump, si è unita al coro delle critiche contro il presidente per aver abbandonato gli alleati curdi. Oltre 20 deputati repubblicani avrebbero già espresso sostegno alla sua proposta. Tra questi il leader della minoranza repubblicana alla Camera Kevin McCarthy. “La possibilità di imporre sanzioni alla Turchia è sul tavolo e l’Ue ne discuterà al Consiglio europeo della settimana prossima”: lo ha detto ai microfoni di France Inter, la viceministra per gli Affari europei francese, Amelie de Montchalin. La de Montchalin ha aggiunto che “non si può rimanere impotenti di fronte a una situazione scioccante per i civili, per le forze siriane per 5 anni al fianco della coalizione anti-Isis, ma soprattutto per la stabilità della regione”. La Turchia deve capire che “non accetteremo che i rifugiati siano usati come arma per ricattarci”, quindi “considero le minacce del presidente Erdogan completamente fuori posto”, ha detto il presidente del Consiglio europeo Donald Tusk al termine dell’incontro con il presidente cipriota Anastasiades a Nicosia. L’operazione unilaterale della Turchia “si deve fermare”, la situazione va risolta “attraverso canali politici e diplomatici”, ha aggiunto.
Redazione
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