venerdì, Aprile 19, 2024

Movimento Ladispoli Città contro l’introduzione della tassa di soggiorno

Movimento Ladispoli Città contro

l’introduzione della tassa di soggiorno

 

“Non una tassa in più“. Annunciata la linea politica della Lega che, mentre nella maggioranza dei comuni italiani vota contro il provvedimento di istituire la tassa di soggiorno, qui a Ladispoli fa esattamente il contrario. Esprimiamo la nostra perplessità riguardo l’introduzione di questa tassa, a nostro avviso più dannosa che utile per la città. La tassa di soggiorno non è infatti uno strumento per reperire risorse generiche di bilancio, bensì, gli introiti che ne derivano, dovrebbero servire al mantenimento dei servizi e dell’offerta culturale ai turisti che la pagano. Se però Ladispoli privatizza il teatro, concede un uso diverso agli altri spazi culturali presenti, non programma eventi, non lavora per l’apertura di un museo e non offre servizi turistici mirati, perché gli avventori dovrebbero pagare una tassa di soggiorno? In un contesto urbano come il nostro, segnato dalla chiusura dei camping – ormai da diversi anni – da quella di un resort, di molte attività commerciali e, in cui, il decoro urbano, la gestione dei rifiuti e quella del demanio sono in sofferenza, non crediamo che questa sia la soluzione più logica. La giunta Grando dovrebbe prima cercare di trasformare la città in un polo d’attrazione, rafforzando l’offerta turistica, gli interventi manutentivi e l’accoglienza, tutti aspetti in cui la giunta Grando si sta rivelando inadeguata. Il rischio che si corre, introducendo la tassa di soggiorno nella Ladispoli di oggi, è quello di allontanare definitivamente quei turisti che continuano a visitarla e di complicare l’esistenza di gestori e commercianti già vessati su più fronti (e su questo aspetto fa riflettere anche il silenzio dell’amministrazione sulla protesta dei commercianti del centro di qualche giorno fa). La giunta Grando sembra non accorgersi delle difficoltà, deprimendo ancor di più la nostra già debole economia. La tassa di soggiorno può essere di pubblica utilità in città d’arte, cultura e turismo dove il contraccolpo della crisi può essere contenuto. Città con un patrimonio tutelato fruibile, con servizi, capaci di attirare milioni di turisti . Così, questa proposta, calata su Ladispoli, ci sembra solo un ulteriore atto di cieca presunzione con cui, riteniamo, si stia facendo l’ennesimo passo verso il baratro socio-economico della città.

Redazione
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