sabato, Aprile 27, 2024

Criminalità, in crescita in Italia le aggressioni e violenze di tipo xenofobo e razzista

La maggior parte dei crimini d’odio nel 2019 riguardano razzismo e xenofobia (726), categorie che includono discriminazioni per razza-colore, etnia, nazionalità, lingua, Rom e Sinti, antisemitismo, musulmani e membri di altre religioni. Al secondo posto i reati legati alla discriminazione della disabilità (161) e infine i reati per orientamento sessuale e identità di genere (82). I reati per razzismo e xenofobia hanno registrato un calo rispetto al 2018 (801) e al 2017 (828), anni in cui però erano quasi raddoppiati rispetto al 2016 (494). In calo anche i reati per discriminazione legata a orientamento sessuale e identità di genere che nel 2018 erano 100, 63 nel 2017 e 38 nel 2016. Registrano una diminuzione infine anche i reati discriminatori rispetto alla disabilità che erano 210 nel 2018, 157 nel 2017 e 204 nel 2016. Questa tra le altre tipologie di discriminazione è l’unica a non aver registrato un picco nel 2017. Del totale dei reati di matrice discriminatoria al primo posto c’è l’incitamento alla violenza (251), seguito dall’aggressione fisica (191). Al terzo posto il reato di profanazione di tomba (147), seguito dalle minacce (99) e dalla turbativa della quiete pubblica (96). Tra quelli legati al razzismo e alla xenofobia in testa rimane il reato di incitamento alla violenza (234), seguito dal reato di profanazione di tomba (147) e da quello di aggressione fisica al terzo posto. L’aggressione fisica è in testa invece per i crimini d’odio legati all’orientamento sessuale e all’identità di genere (29 nel 2019), seguita dagli atti di vandalismo (18) e dal reato di incitamento alla violenza (13). L’aggressione fisica è in testa anche nei crimini d’odio legati alla disabilità (69), seguita da furti e rapine (39) e il danno materiale (24). L’Oscad, organismo interforze, istituito nel 2010 allo scopo di ottimizzare le attività svolte dalle forze di polizia a competenza generale nella prevenzione e nel contrasto dei reati di matrice discriminatoria, dedica grande attenzione all’attività di monitoraggio, che, come unanimemente riconosciuto a livello internazionale, risente fortemente di due problematiche: l’under-reporting (ossia la mancanza di denunce, che determina una sottostima del fenomeno) e l’under-recording (ovvero il mancato riconoscimento della matrice discriminatoria del reato da parte delle forze di polizia e degli altri attori del sistema di giustizia penale). A partire dal 2014 (dati 2013), Oscad elabora il contributo del Dipartimento della Polizia sui crimini d’odio per il Rapporto annuale dell’Organizzazione per la Sicurezza e la Cooperazione in Europa.
Redazione
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