mercoledì, Maggio 15, 2024

Musica, otto anni fa ci lasciava il grande Lucio Dalla

Otto anni fa ci lasciava Lucio Dalla, morì stroncato da un infarto a Montreux, in Svizzera, il giorno dopo essersi esibito e pochi giorni prima del suo 69mo compleanno, il quattro marzo 1943. Particolarmente profetica è l’ultima strofa della sua canzone Cara: “Lontano si ferma un treno / ma che bella mattina, il cielo è sereno / Buonanotte, anima mia / adesso spengo la luce e così sia”. Dalla, infatti, muore la mattina di un primo marzo sereno, in un hotel che non dista che pochi passi dalla stazione ferroviaria di Montreux. È il suo compagno[146][147] Marco Alemanno il primo a scoprire la disgrazia, pochi minuti dopo l’accaduto.[148] I primi a dare la notizia della morte del cantante sono i frati della basilica di San Francesco d’Assisi, la stessa mattina del 1º marzo, su Twitter, esattamente alle 12:10, 23 minuti prima dei lanci d’agenzia. La tomba di Lucio Dalla presso il Cimitero Monumentale della Certosa di Bologna. Il giorno seguente il feretro viene trasferito dall’obitorio di Losanna alla residenza bolognese dell’artista in via D’Azeglio e sabato 3 marzo viene allestita la camera ardente nel cortile d’onore di Palazzo d’Accursio sede del municipio di Bologna. La città proclama il lutto cittadino come anche il Comune delle Isole Tremiti, residenza estiva del cantautore. Il funerale si tiene nella basilica di San Petronio il 4 marzo, giorno in cui Dalla avrebbe compiuto 69 anni, presenti oltre 50.000 persone. Dopo il rito funebre, trasmesso in diretta televisiva, le spoglie del cantante vengono sepolte nel Cimitero Monumentale della Certosa di Bologna nel campo 1971. Il 23 ottobre 2013, la salma di Lucio Dalla viene cremata e inumata in una nuova zona sempre alla Certosa, dove riposano, tra l’altro, il poeta Giosuè Carducci e il pittore Giorgio Morandi. L’opera funeraria è stata realizzata dall’artista Antonello Paladino. Sulla lapide è incisa l’ultima frase della sua canzone “Cara”: “Buonanotte, anima mia, adesso spengo la luce e così sia”.
Immediato, nel mondo della musica e dello spettacolo, il ricordo del cantante e amico scomparso: da Paolo Conte a Francesco Guccini, da Antonello Venditti a Francesco De Gregori (il quale ha fatto sapere di non voler rilasciare alcuna dichiarazione, chiudendosi nel proprio dolore). Seguono Franco Battiato, Ivano Fossati, Mogol, Eros Ramazzotti, Renato Zero, Claudio Baglioni, Adriano Celentano, Pino Daniele, Eugenio Finardi, Jovanotti, Vasco Rossi e Luciano Ligabue, solo per citarne alcuni. Non va dimenticata la speciale “lezione” tenuta da Roberto Vecchioni, al programma televisivo Che tempo che fa dove ha recitato e spiegato, non senza commozione, il testo de L’anno che verrà, e ancora Red Canzian, che nella sua autobiografia dedicherà una sentita e commossa lettera a Dalla. Dodi Battaglia, concittadino e caro amico di Dalla, in quei giorni incide 4.3.2012 ed è contenuta nella ristampa di D’Assolo. Non mancano personalità del teatro, del cinema e della cultura come Dario Fo, i fratelli Taviani, Eugenio Scalfari, Dacia Maraini e Michele Serra. Non potevano mancare, infine, Gaetano Curreri, Luca Carboni e Samuele Bersani e naturalmente gli amici di sempre: Ron e Gianni Morandi.
Redazione
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