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Coronavirus, il Commissario Ue Gentiloni cerca di rassicurare: “L’Italia non sarà lasciata sola”

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“Dalla Ue viene un messaggio di solidarietà, comprensione e vicinanza. Valuteremo la richiesta italiana di far ricorso alla clausola delle ‘circostanze eccezionali’ sui saldi di finanza pubblica con questo spirito positivo”. Lo sostiene Paolo Gentiloni, commissario Ue all’Economia ed ex premier in un’intervista al Corriere della Sera. Secondo il Commissario europeo, infatti, “le misure poi devono esser e correlate a queste circostanze. Ulteriori interventi andranno coordinati e decisi a livello europeo e saranno oggetto delle prossime riunioni” sull’Italia si sente anche di dover aggiungere che “dobbiamo avere l a consapevolezza che le nostre difficoltà vengono da lontano e quindi, al di là delle spese per fronteggiar e l’emergenza, all’Italia serve un piano di riforme e di rilancio dell’economia”. Per poi chiosare: “So che il ministro Roberto Gualtieri ci sta lavorando”. Secondo Gentiloni ci troviamo di fronte ad una situazione “che si evolve quasi ogni giorno” e di fronte ai problemi economici e commerciali che si presentano, afferma, “noi stiamo monitorando l’impatto sui settori più esposti” come “turismo, trasporti, lusso, auto” e di questi “alcuni – prosegue il Commissario – coinvolgono in modo speciale l’Italia, che è la principale destinazione del turismo cinese in Europa con circa 5,3 milioni di pernottamenti all’anno”. E poi c’è il resto, come “le catene globali del valore, le materie prime”. Il problema, perciò, è che questo concretizzarsi dei rischi “si inserisce già in uno scenario preesistente di crescita ridotta” che obbliga a “continuare a monitorare gli sviluppi e agire per scongiurar e scenari di recessione”. Ed è per questo, conclude il Commissario italiano a Bruxelles che “è evidente che serve una risposta globale, sia sul piano sanitario e delle politiche di contenimento del virus, che su quello economico” attraverso un “sostegno ai sistemi sanitari” oltre a “fronteggiare i rischi occupazionali straordinari, evitare crisi di liquidità delle imprese” e, naturalmente, in base agli sviluppi “potrebbe rendersi necessario condividere e coordinare anche misure più ampie: misure più generali di bilancio, espansive e anticicliche, per restituire fiducia a famiglie e imprese”.

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