giovedì, Marzo 28, 2024

Cinema, si è spento a 90 anni l’attore svedese Max von Sydow

E’ morto l’attore svedese Max von Sydow. 90 anni, protagonista in un centinaio di film e programmi tv, protagonista dei film di Ingmar Bergman. È stato nominato due volte al Premio Oscar, come miglior attore protagonista per Pelle alla conquista del mondo nel 1989 e come miglior attore non protagonista per Molto forte, incredibilmente vicino nel 2012. Nacque a Lund, in una famiglia benestante. Suo padre, Carl Wilhelm, era un etnologo e professore di Irish, Scandinavian, and comparative folklore all’Università di Lund. Sua madre, Maria Margareta “Greta “, la baronessa Rappe, era una maestra. I suoi antenati provenivano dalla Pomerania nel paese di Sydow, sotto il dominio svedese dal 1630 al 1815. Di religione luterana, in seguito divenne agnostico. Frequentò, a partire dall’età di nove anni, la “Lund Cathedral School”, dove imparò il tedesco e l’inglese. Durante tale periodo frequentò una compagnia teatrale amatoriale. Ha studiato al Royal Theater Dramatic di Stoccolma, dal 1948 al 1951 assieme a Jan-Olof Strandberg, Allan, Ekborg, Margaretha Krook, Ingrid Thulin, Yvonne Lombard e Jan Malmsjö. È stato impiegato al Teatro Municipale di Norrköping-Linköping 1951 – 53. Recitò nei teatri di Skåne e di Malmö – dove incontrò il suo mentore Ingmar Bergman – recitando in opere come Peer Gynt, Misanthrope, Värmlänningarna, Sagan e Faust. Nel 1958 è stato insignito del premio Thaliapriset Il suo esordio risale al 1957 con Il settimo sigillo di Ingmar Bergman, capolavoro dove interpreta un cavaliere crociato impegnato in una fatale partita a scacchi con la Morte. Interprete feticcio di Ingmar Bergman, è stato diretto dal maestro svedese in ben 14 pellicole. Alcuni dei suoi ruoli cinematografici più memorabili includono come cavaliere Antonius Block in Il settimo sigillo (The Seventh Seal) di Ingmar Bergman (1957), il primo dei suoi undici film con Bergman, e il film che include le scene iconiche in cui gioca a scacchi con la morte; Martin in Through a Glass Darkly (1961); Gesù in The Greatest Story Ever Told (1965); Oktober in The Quiller Memorandum (1966); Karl Oskar Nilsson in The Emigrants (1971); Roy Lindberg in The Apple War (1971); Padre Lankester Merrin in The Exorcist (1973); Joubert l’assassino in Three Days of the Condor (1975); Ming the Merciless in Flash Gordon (1980); il cattivo Ernst Stavro Blofeld nel film di James Bond Never Say Never Again (1983); Liet-Kynes in Dune (1984); Frederick in Hannah and Her Sisters (1986); Lassefar in Pelle the Conqueror (1987), per il quale ricevette la sua prima nomina al premio Oscar; Il dottor Peter Ingham in Awakenings (1990); Lamar Burgess in Minority Report (2002); Josiah Kane in Salomone Kane (2009); Sir Walter Loxley in Robin Hood (2010); The Renter in Extremely Loud and Incredibly Close (2012), che gli ha guadagnato la sua seconda nomination Academy Award; e lor San Tekka in Star Wars: The Force Awakens (2015). Nel 2016, Sydow si unì al cast della serie televisiva Game of Thrones della HBO, interpretando il ruolo del Corvo a tre occhi (Three-eyed Raven) per il quale ricevette una nomination al Primetime Emmy Award. In Italia restano memorabili le sue apparizioni sotto la regia di Francesco Rosi (Cadaveri eccellenti) e di Valerio Zurlini (Il deserto dei Tartari), entrambi girati nel 1976. Suggestivo il suo special guest nel film di Dario Argento Non ho sonno (2001), in cui interpreta un detective ormai in pensione che risolverà a distanza di molti anni un caso fino ad allora apparentemente chiuso.
Redazione
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