La bomba inesplosa recuperata qualche settimana fa a Campo di Mare potrebbe essere l’oggetto di un collezionista che poi ha deciso di disfarsene. Lo ipotizza Enzo Musard che in un post spiega dettagliatamente come si sia giunti a questa conclusione. “In un mio post di una decina di giorni fa evidenziavo il ritrovamento, in via del Giacinti a Campo di Mare, di un residuato bellico inesploso ed abbandonato in mezzo ai rovi, adiacente il marciapiede ed a poche decine di metri dalle abitazioni. I Carabinieri della Stazione di Campo di Mare, informati da un cittadino che faceva footing, misero subito in sicurezza l’area, informando la Prefettura e richiedendo l’intervento degli artificieri dell’esercito. La Polizia locale fece porre delle transenne per sbarrare la strada ed emise una ordinanza di divieto di transito. L’oggetto, opportunamente segnalato, è lì rimasto per vari giorni, finchè la settimana scorsa i militari lo hanno rimosso e poi fatto brillare al sicuro. Da un esame sommario delle foto, a mio parere dovrebbe trattarsi di una bomba da mortaio di fabbricazione italiana mod.35 g.c. da 81 mm dell’ultima guerra mondiale ed in dotazione all’EI fino agli anni ’60. Dovrebbe essere stata sparata e non innescata (lo si evince dalla capsula percossa sul fondello del bossolo), perchè il corpo bomba è integro e senza deformazioni, segno di assenza di impatti al suolo. Il suo ottimo stato di conservazione, quasi senza corrosioni e con la vernice evidente, suggeriscono che probabilmente la bomba deve essere stata conservata al riparo dalle intemperie. Da testimonianze dei cittadini del posto, la sera prima non c’era e quindi, presumibilmente, il “collezionista” deve essersi liberato dell’oggetto nottetempo, abbandonandolo per strada. Un grazie particolare al cittadino sportivo che, invece di “tirare dritto” ed evitare problemi (come fanno in molti), si è subito impegnato a dare l’allarme ed avvisare le forze dell’ordine. Questo è lo spirito del CONTROLLO DEL VICINATO. Ottimo lavoro delle forze dell’ordine, della Polizia locale e dei mirabili artificieri dell’Esercito Italiano. GRAZIE RAGAZZI.
