venerdì, Marzo 29, 2024

Coronavirus, in Gran Bretagna seconda notte in ospedale per il premier Boris Johnson: le conzioni sono stabili

Boris Johnson è in condizioni “stabili”, ha trascorso “una notte confortevole”, non è sottoposto a “ventilazione meccanica”, non risulta aver sviluppato una polmonite ed è persino “su di morale”. Se non fosse che è ricoverato da lunedì in terapia intensiva al St Thomas hospital di Londra, che fa fatica a respirare, che ha bisogno di una somministrazione “standard d’ossigeno” anche secondo la versione ufficiale e che è stato costretto a lasciare un Paese senza guida nel pieno di un’emergenza Covid-19 segnata dal record europeo di morti, a leggere l’ultimo bollettino di Downing Street ci sarebbe da tirare un sospiro di sollievo.
Ma la verità è che nel Regno Unito non è tempo di sollievo per nessuno. Gli interrogativi sul primo ministro Tory e sul decorso del suo contagio restano tutti da sciogliere. Così come quelli sul passaggio di consegne solo parziale al 46enne ministro degli Esteri, Dominic Raab.
Intanto i media chiedono “trasparenza” piena a Downing Street sulla salute del premier.
L’altro elemento di allarme riguarda il governo del Paese e la tenuta della catena di comando. Entusiasta, positivo, Boris è senza dubbio l’uomo politico britannico su piazza capace più di ogni altro d’infondere ottimismo fra la gente, o almeno di provarci; figura difficile da sostituire nel dramma attuale, come conferma lo sconforto e la pioggia d’auguri di pronta guarigione che arrivano da ogni parte: da persone comuni come dalla regina, dai leader alleati ai rivali. Difficile da sostituire soprattutto per Raab, incaricato per ora di presiedere alle riunioni dell’esecutivo e alla sicurezza nazionale, ma non fino a ricevere l’incarico pieno di premier facente funzioni o di tenere i contatti con la sovrana. Un rimpiazzo a metà, insomma. Che da un lato ha assicurato di essere pronto a prendere le decisioni necessarie “senza battere ciglio” anche in assenza di Johnson; dall’altro si è però rimesso alla “responsabilità collettiva” del consiglio dei ministri. Un consesso nel quale ha perso il puntello di un uomo chiave, l’esperto ministro dell’Ufficio di Gabinetto, Michael Gove, isolato a casa a causa del sospetto contagio d’un familiare. E nel quale alle sue spalle Downing Street indica già come vice del vice il 39enne emergente cancelliere dello Scacchiere, Rishi Sunak.
Redazione
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