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Governo: è stallo sul decreto scuola, sul quale da giorni va avanti un braccio di ferro nella maggioranza

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consiglio dei ministri
E’ stallo sul decreto scuola, sul quale da giorni va avanti un braccio di ferro nella maggioranza. Dopo tre ore di vertice a Palazzo Chigi ci si aggiorna a una nuova riunione per la giornata di oggi. Sarà il premier Giuseppe Conte, è stato deciso, ad avanzare una proposta di mediazione per arrivare a un accordo sul nodo dei concorsi per gli insegnanti e sulla norma del decreto scuola che dovrà essere votata lunedì. Ma le posizioni non si sarebbero avvicinate.
La ministra Azzolina e il M5S vogliono che le prove si svolgano. Pd e Leu invece sono per il ricorso alle graduatorie. Il vertice sui concorsi per la scuola non ha scalfito, a quanto si apprende, il muro contro muro che vede da un lato M5S e Iv, dall’altro Pd e Leu. Lo spiegano fonti di maggioranza. Nella riunione, che descrivono a tratti tesa, si sarebbero cristallizzati i due “schieramenti”: M5s e Iv sostengono la linea della ministra Lucia Azzolina che è a favore dello svolgimento delle prove concorsuali, salvo impennate dei contagi; Pd e Leu sono contro questa posizione e propongono di procedere alla selezione attraverso le graduatorie. Il M5S ribadisce il proprio no a graduatorie per titoli per i precari della scuola. Ma un accordo è possibile tramite un concorso che garantisca il merito. E’ questa la posizione dei Cinque stelle a quanto si apprende da fonti M5S al termine del vertice di maggioranza sulla scuola.
La Cgil, la Uil e lo Snals si sono già dette pronte alla mobilitazione e a proclamare la fine della tregua sindacale se non si arriva al concorso per titoli. I tempi sono sempre più stretti: il decreto scuola, all’esame del Senato, a fine mese deve passare all’esame della Camera ed essere varato definitivamente entro il 7 giugno. “I nostri ragazzi, gli studenti di oggi, rappresentano il futuro del nostro Paese. Meritano un’educazione di assoluto valore che deve arrivare loro attraverso una scuola di qualità e al passo coi tempi. No ai ricatti, no concorsi per soli titoli”. Lo scrive su twitter il viceministro al Mise Stefano Buffagni.

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