sabato, Dicembre 7, 2024

Usa, il leggendario Michael Jordan dona 100 milioni di dollari per combattere il razzismo

Una somma enorme: 100 milioni di dollari da destinare nell’arco di 10 anni “a varie organizzazioni di tutto il Paese che si battono per il raggiungimento dell’eguaglianza razziale, della giustizia sociale e per un accesso più ampio all’educazione”. Così Michael Jordan – attraverso il brand che porta il suo stesso nome – ha scelto di prendere una decisione netta sul dibattito che è tornato a infiammare l’America dopo l’uccisione di George Floyd a Minneapolis: “Black Lives Matter non è un’affermazione controversa”, si legge nel comunicato congiunto che esprime l’opinione personale dell’ex n°23 dei Bulls e quella del suo brand. “Finché il razzismo che si annida nelle istituzioni di questo Paese – impedendo il loro corretto funzionamento – non sarà estirpato continueremo a impegnarci per proteggere e migliorare le condizioni di vita della gente di colore”. Un’associazione – quella tra Jordan e la comunità afroamericana – mai così fortemente ribadita: “Jordan Brand siamo noi, la comunità di colore – si legge nella prima riga del comunicato – più di un singolo uomo: una famiglia”. La somma messa a disposizione per il prossimo decennio vuole “garantire un maggiore accesso all’educazione e dare opportunità alle prossime generazioni”, ma permetterà anche di “assumere un ruolo più attivo nel lavorare al fianco di quelle organizzazioni che cercano un vero cambiamento all’interno della polizia e dei governi locali”. “In certi circoli sociali – ha dichiarato Michael Jordan al Charlotte Observer – il razzismo è ritenuto in qualche maniera accettabile. Dobbiamo far capire a tutti, fin dalla più giovane età, che non può invece essere tollerato e l’educazione è al cuore di questo processo. Così mi hanno insegnato, da sempre, i miei genitori: l’istruzione è il miglior modo per stabilire un ponte con gli altri”. MJ non ha nascosto il suo disagio davanti ai recenti fatti di Minneapolis: “Non possiamo più accettare tutto questo, la morte di George Floyd è il punto di non ritorno. Dobbiamo prendere una posizione forte, dobbiamo migliorare come società quando si tratta di questione razziali”. Jordan sa benissimo che i soldi da soli non possono risolvere la questione “ma la donazione è un primo passo importante, vuol far vedere lo sforzo e l’impegno da parte nostra. Non si tratta soltanto di donare dei soldi, ma di stimolarci a guardarci dentro e fronteggiare i nostri demoni. Non sto soltanto staccando un assegno: sto sfidando ogni persona a provocare del cambiamento in positivo in ogni ambito possibile”.
Redazione
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