venerdì, Marzo 29, 2024

Cina, tensione con gli Usa: Pechino ordina la chiusura del consolato statunitense a Chengdu

Pechino ha ordinato la chiusura del consolato americano a Chengdu, nel sudovest della Cina. Lo ha reso noto il ministero degli Esteri del gigante asiatico dopo la misura analoga decisa da Washington per il consolato cinese a Houston, in Texas. Il ministero degli Esteri, riporta l’agenzia ufficiale Xinhua, “ha informato l’ambasciata americana in Cina della decisione di revocare il consenso per l’istituzione e il funzionamento del consolato generale americano a Chengdu” chiedendo la “cessazione di tutte le attività e gli eventi” da parte della rappresentanza diplomatica. “La misura adottata dalla Cina – afferma una nota del ministero – è una risposta legittima e necessaria alla mossa ingiustificata da parte degli Usa”. “L’attuale situazione nelle relazioni Cina-Usa non è quello che la Cina desidera vedere e gli Stati Uniti sono responsabili di tutto questo. Chiediamo ancora una volta agli Usa di revocare immediatamente la loro decisione sbagliata e di creare le condizioni necessarie per raddrizzare i rapporti bilaterali”. E’ quanto si legge nella nota del ministero degli Esteri di Pechino, rilanciata dall’agenzia ufficiale Xinhua. “La mossa degli Stati Uniti” è stata per Pechino “una grave violazione del diritto internazionale, delle norme alla base delle relazioni internazionali” e “ha gravemente danneggiato le relazioni Cina-Usa”. Il gigante asiatico, in un crescendo di tensioni senza fine, rivendica la “legittimità” della sua “risposta”, giudicata “conforme al diritto internazionale, alle norme alla base delle relazioni internazionali e alle abituali pratiche diplomatiche”. Nel gigante asiatico, gli Stati Uniti hanno consolati a Guangzhou, Shanghai, Shenyang e Wuhan, oltre a quello di Chengdu, e un consolato generale per Hong Kong e Macao. La rappresentanza diplomatica di Chengdu, nella provincia di Sichuan, scriveva ieri il South China Morning Post, è di “importanza strategica” per la ‘copertura’ del Tibet, così come delle regioni di Yunnan, Guizhou e Chongqing. Fu proprio nel consolato di Chengdu che otto anni fa cercò rifugio Wang Lijun, l’ex capo della polizia di Chongqing poi arrestato nel quadro di una vicenda che ha segnato le sorti di Bo Xilai, che aspirava alla cupola del potere (e della moglie Gu Kailai), e che ha fatto tremare il Dragone.
Redazione
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