giovedì, Marzo 28, 2024

Marina di Cerveteri, ritrovato un residuato bellico inesploso

Si trovava nei pressi dei capannoni dell’ex Federconsorzi di Furbara

 

Altro ritrovamento di un residuato bellico inesploso nei pressi di Marina di Cerveteri. Questa volta l’ordigno è stato ritrovato nelle vicinanze dei capannoni dell’ex Federconsorzi di Furbara. Il problema è stato risolto brillantemente grazie al Carabinieri e agli artificieri della E.I.ù.  “Era un proietto d’artiglieria navale cal,75 mm. dell’epoca del secondo conflitto mondiale e presumibile di origine inglese, un colpo tipo APC (Armour Piercing Capped), con alta capacità esplosiva e penetrante, sparato e non attivatosi all’impatto”, ha spiegato il presidente del comitato di zona Cerenova – Campo di Mare, Enzo Musardo. “In genere questo tipo di colpo, per far attivare la spoletta ed innescare la carica esplosiva, aveva bisogno di un duro impatto contro bersaglio. Dove il proietto è stato rinvenuto, il terreno è di natura in parte argillosa e quindi soffice”. “Era caricato con una miscela esplosiva ad alto potenziale del peso di ca.1 kg. Dopo essere stato rimosso in sicurezza dagli artificieri dell’esercito, l’ordigno è stato portato in una zona idonea e distrutto per brillamento”. “Durante la II guerra mondiale il territorio di Cerveteri fu più volte coinvolto in azioni di bombardamento, aereo, terrestre e navale. specie da parte delle forze alleate”. “E’ da considerare che all’epoca tali ordigni non erano molto “efficienti” e, se non si verificavano condizioni idonee, all’impatto non esplodevano, rimanendo integri per terra o in mare (i peggiori erano inglesi con ca.il 40% dei falliti). Per tale ragione non è infrequente ancora oggi ritrovare ordigni inesplosi su tutta la costa e nelle aree limitrofe, mare compreso”. “Da ricordare lo scorso anno un altro ritrovamento di una grossa bomba d’aereo inesplosa (di origine italiana), rinvenuta sulla riva in prossimità delle “Sabbie Nere”, anche questa immersa nell’argilla e venuta alla luce per effetto dell’erosione marina”. “Per la sua distruzione e bonifica furono mobilitate le forze di sicurezza del territorio e si dovette procedere all’evacuazione di tutta l’area per un raggio di ca.1 km. compreso il castello dei S.Severa e la messa in sicurezza della zona fino alla via Aurelia”. “A riguardo – ha ricordato inoltre Enzo Musardo – pochi mesi fa, presso l’aula consiliare di Ladispoli. si è tenuta una conferenza dell’Associazione nazionale vittime civili di guerra (ANVCG), i cui esperti hanno illustrato agli studenti delle scuole intervenuti, i pericoli derivanti dalla gestione inconsapevole di tali ordigni”. “A tale incontro ha partecipato anche il Col. del Genio Aeronautico (a riposo) Enzo Musardo, che ha esposto alcune sue riflessioni sulla “sicurezza pirotecnica”, ricordando una recente disgrazia a Novalesa, quando alcuni studenti furono coinvolti nello scoppio di una granata scoperta in terra durante una lezione sugli orti, raccomandando come procedere e cosa fare in caso di rinvenimenti di questo tipo”.

Redazione
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