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Firenze, le storica enoteca Pinchiorri mette all’asta i vini per pagare i 51 dipendenti

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Enoteca Pinchiorri
“Stiamo patendo come tutti, abbiamo patito e patiremo. Noi facevamo ogni giorno tra i sette e i dieci tavoli di clienti degli alberghi. Oggi a Firenze il turismo è fermo, tanti hotel non hanno nemmeno riaperto. Abbiamo scelto di tenere il ristorante attivo tre giorni a settimana, da giovedì a sabato”. Con Giorgio Pinchiorri, il titolare della famosa enoteca di Firenze racconta dell’asta che il 12 settembre si terrà a Londra totalmente dedicata ai suoi vini: 2.250 bottiglie (divise in 864 lotti) italiane e francesi per un valore base di 2 milioni di euro. “In questa situazione” spiega Pinchiorri “i proventi dell’asta aiuteranno” perché “voglio fare una cosa per i miei dipendenti” che “sono 51, molti lavorano con me da dieci, 15 anni”. Questi, dice ancora il proprietario dell’enoteca più famosa d’Italia, “hanno accumulato 30, 40, 50 giorni di ferie” e, “indipendentemente da come andrà l’asta, la prima cosa che farò sarà liquidare quegli arretrati nella busta paga di dicembre” poi “quel che avanza, se avanza, si userà per ristorante e cantina. Avevo già acquistato partite di vino molto importanti, alcune saldate altre da pagare. Questi soldi ci aiuteranno anche nel 2021, perché la crisi ci stangherà almeno per i primi sei mesi”.

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