venerdì, Aprile 19, 2024

Ignorato il No dei genitori di Casetta Mattei

Il plesso chiuso su decisione unilaterale del dirigente scolastico e del consiglio d’Istituto

 

I piccoli spediti a I Terzi. Ieri protesta davanti alla scuola- Le mamme ed i papà in non ci stanno: «Al referendum avevamo rigettato il trasferimento»

 

di Alberto Sava

 

Il nostro è uno strano Paese, dove si chiede forte senso responsabilità e rispetto delle regole a genitori e studenti e poi sono proprio i rappresentanti delle istituzioni che ignorano le regole e si rivelano incompetenti. Quanto appena detto trova conferma a Cerveteri con l’apertura dell’anno scolastico: alla G. Gena si è registrato uno scontro durissimo tra genitori, Sindaco, Assessore alla PI e la vice preside della G. Cena, troppo schiacciata sulle posizioni del Sindaco che non ha esitato a scaricare sul preside “fantasma” tutte le responsabilità del caos esploso nel week end prima dell’avvio delle lezioni. E’ stato un fine settimana caratterizzato da incontri tra i vertici scolastici e i consiglieri comunali della minoranza, intervenuti con decisione e determinazione per le vistose falle organizzative denunciate dai genitori. Al centro degli incontri la ricerca di alternative alle tende chieste dalla Scuola (a dire del Sindaco) per garantire i distanziamenti. Nella caotica giornata di sabato scorso sono state annunciate scelte poi revocate e cosi via nella indecisione totale fino al definitivo annuncio: ‘via le tende’, ‘no ai ragazzi in palestra’ e si agli alunni in classe con la mascherina. Ieri mattina alla Giovanni Cena le tende sono rimaste chiuse e con gli alunni delle classi più numerose con l’obbligo della mascherina anche quando sono seduti al banco.

 

Scuole, dal centro alla periferia

Ieri genitori in rivolta anche in un plesso di Casetta Mattei, estremo lembo ceretano. Nel tardo pomeriggio di sabato ha personalmente avuto un lungo colloquio telefonico con una mamma di Casetta Matteri la quale mi ha prima raccontato i fatti narrati di seguito, anticipando, la manifestazione che poi si è svolta ieri mattina, documentata anche in un video messo in onda da Baraonda. I fatti: “Zainetto in spalla, mascherina sul volto e pronti ad affrontare un nuovo anno scolastico. Almeno è questo quello che avrebbero voluto fare i bambini del plesso di Casetta Mattei (facente capo alla Don Milani di Valcanneto) che ieri mattina si sono presentati davanti ai cancelli (chiusi) della scuola, accompagnati dai loro genitori. Da quest’anno, come deciso dal consiglio di istituto e dal dirigente scolastico, per loro, l’anno si sarebbe dovuto aprire a I Terzi, dove già erano presenti le medie. Una decisione ampiamente contestata fin dalla prima ora dalle famiglie dei bambini che avevano puntato i riflettori sulle pesanti difficoltà di raggiungere I Terzi, tra strade disconnesse e poco sicure e tempi di percorrenza notevolmente maggiori rispetto a Casetta Mattei. Sulla questione proprio le famiglie, diversi mesi fa, erano state chiamate per un referendum a votare. “Trasferimento si o trasferimento no”. E la maggioranza si era espressa negativamente al trasferimento dei bambini al plesso de I Terzi. Ma a quanto pare quel voto non è stato ignorato, come più volte ribadito dal dirigente scolastico della Don Milani, Riccardo Agresti che invece aveva puntato i riflettori sulle difficoltà logistiche di mantenere quel plesso aperto a causa della scarsa presenza anche dei collaboratori scolastici. Tra I Terzi e Casetta Mattei sarebbero infatti solo due. Se uno sta male, dunque, le difficoltà di tenere la scuola aperta aumentano. E così, visto anche il numero esiguo di bambini presenti (sono circa 45), il dirigente scolastico aveva optato per accorpare le classi delle medie con quelle delle elementari così da “creare” a I Terzi un istituto comprensivo “completo”. «La decisione è la nostra – ha detto una mamma – e noi abbiamo detto no allo spostamento. Spostamento – ha incalzato – deciso con una delibera di consiglio di istituto che non è stata pubblicata». «Abbiamo scoperto che era stato deciso il trasferimento – ha proseguito ancora l mamma – dopo due mesi circa, tramite i giornali e tramite le iscrizioni dove risultavano le iscrizioni per I Terzi».

Redazione
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