Home Primo piano Cronaca Coronavirus, la protesta dei genitori in Puglia: “Riaprite le scuole”

Coronavirus, la protesta dei genitori in Puglia: “Riaprite le scuole”

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Alle 8, quando sarebbe suonata la prima campanella nelle scuole pugliesi, i genitori hanno lasciato gli zaini dei loro figli davanti ai cancelli degli istituti scolastici in segno di protesta, nel giorno di entrata in vigore dell’ordinanza della Regione Puglia che sospende la didattica in presenza per l’emergenza Covid. A Bari il flash mob organizzato dal ‘Coordinamento dei genitori attivi pugliesi’, autori del manifesto “La Scuola che vogliamo – Scuole diffuse in Puglia”, ha riguardato gli istituti scolastici di diversi quartieri della città. Didattica a distanza al 100% alle Superiori, per tutte le classi. E’ il provvedimento su cui sta lavorando in queste ore la Regione Piemonte, che potrebbe adottare una nuova ordinanza al riguardo. In mattinata è previsto un confronto finale con l’Ufficio scolastico regionale, che è già informato della intenzione della Regione. Il provvedimento dovrebbe essere in vigore da lunedì. Nel primo giorno di sospensione delle lezioni in presenza in Puglia, come previsto da un’ordinanza del presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, alcune scuole hanno preferito rinviare anche l’avvio della didattica a distanza per permettere alle famiglie e docenti di organizzarsi. Succede ad esempio nella scuola primaria e secondaria di primo grado dell’istituto comprensivo Aristide Gabelli di Bari-Santo Spirito, dove la dirigente Guillermina De Gennaro ha comunicato agli studenti che “l’avvio della didattica a distanza” è previsto “da lunedì 2 novembre”. Stessa decisione adottata dal dirigente scolastico Angelo Panebianco del XXVII circolo didattico di Bari-Palese che ha preferito sospendere per oggi anche le lezioni a distanza della scuola primaria per convocare un “incontro organizzativo in videoconferenza” con i docenti. Le lezioni in streaming dovrebbero iniziare il 2 novembre.  “Nonostante il governo regionale sia stato più volte sollecitato da maggio ad oggi ad assumere adeguate misure sanitarie per consentire la ripresa delle attività didattiche in presenza in sicurezza – spiegano – ancora oggi, dopo otto mesi dalla chiusura di marzo scorso, non ha predisposto un adeguato sistema di medicina territoriale, di tracciamento dei contagi nelle scuole e di incremento del sistema del trasporto pubblico scolastico”. “I bambini e le bambine, le ragazze e i ragazzi pugliesi devono rientrare a scuola da lunedì, diversamente – dichiarano i genitori – scriveremo al ministro Speranza e denunceremo l’Italia all’Oms Europa sottolineando quanto la Puglia non stia tutelando la salute dei bambini e delle bambine, delle ragazze e dei ragazzi relativamente al loro equilibrio psico-fisico e contravvenendo all’articolo 14 della carta dei diritti fondamentali dell’Unione Europea”.

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